Si tratta del modello in gesso di una superficie di Riemann a due fogli, dotata di quattro punti di diramazione del primo ordine, e triplicemente connessa. Le Superfici di Riemann devono il loro nome al matematico e fisico tedesco Georg Friedrich Bernhard Riemann (1826-1866) che le ideò a metà del XIX secolo per risolvere il problema della polidromia di alcune funzioni complesse di variabile complessa w=f(z). L’idea risolutiva di Riemann fu quella di operare nel piano complesso dei tagli che uniscono punti di diramazione, ovvero punti isolati P tali che, considerato un punto A del piano complesso, è possibile determinare nell’insieme dei valori assunti da w almeno un percorso chiuso intorno a P al termine del quale il valore di w in A è cambiato; il punto A è definito controimmagine dei punti di diramazione ed è chiamato punto di ramificazione. Grazie a questi tagli, si evita che la funzione assuma valori diversi in uno stesso punto; i valori assunti da w dunque possono essere messi in corrispondenza biunivoca con i punti del piano complesso. Tuttavia, in questo modo risulta definito sul piano così tagliato solamente un ramo della funzione. Riemann considerò allora tanti piani complessi tagliati, denominati fogli, uno per ciascun ramo, da connettere in maniera opportuna: il numero di tali fogli è anche chiamato indice di ramificazione. È così possibile mettere in corrispondenza i punti della superficie composta dai diversi fogli in modo biunivoco e continuo con tutti i valori w assunti dalla funzione polidroma. I tre modelli di Superfici di Riemann appartengono, nel Catalog Brill, alla XVI Serie, mentre a partire dal 1903, nel Catalog Schilling essi vengono collocati nel XVII Serie, dal n° 10 al n°12. I tre modelli vennero realizzati per l’editore L. Brill a Darmstadt su descrizione del prof. H.A. Schwarz, docente di matematica a Berlino