Basilica di S. Petronio - Madonna col bambino tra i Santi Ambrogio e Petronio di Jacopo della Quercia nella lunetta del portale maggiore dopo l'intervento di pulitura del 1950
negativo servizio,
ca 1950/08/07 - ca 1950/08/07
Zagnoli, Alfonso (notizie 1908-1957)
notizie 1908-1957
Jacopo Della Quercia (1374 Ca-1438)
1374 ca-1438
Le lastre erano originariamente contenute in una busta pergamina, conservata ora separatamente in una scatola. Sono visibili i segni portalastra agli angoli
- OGGETTO negativo servizio
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SOGGETTO
Scultura - Restauro <1950>
Architettura sacra - Chiese - Elementi architettonici - Portali
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Basilica di San Petronio
Scultori italiani - Sec. 15.-16. - Aimo, Domenico detto il Varignana, il Bologna, il Vecchio Bolognese
Scultori italiani - Sec. 15.-16. - Jacopo della Quercia
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Zagnoli, Alfonso (notizie 1908-1957): fotografo principale
Jacopo Della Quercia (1374 Ca-1438): scultore
Aimo, Domenico Detto Il Varignana, Il Bologna, Il Vecchio Bolognese (1460/1470-1539):
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel suo saggio dedicato alla Madonna di Jacopo della Quercia in San Petronio del 1953, Cesare Gnudi in tali termini riferisce sull’opera: “Mal fotografata, per giunta, come del resto tutto il complesso della porta petroniana, essa non ha usufruito nemmeno di questo indiretto, ma oggi importantissimo mezzo di conoscenza e di diffusione: così che davvero resta, se non erro, fra le grandissime opere dell’arte italiana, una delle meno assimiliate, una delle meno intimamente acquisite alla nostra cultura” (Gnudi 1953, p. [5]). Non dovette allontanarsi dal vero se, da un esame del posseduto archivistico della locale Soprintendenza ABAP (ex SBAP), risulta una lettera datata 12 giugno 1948 in cui l’allora Soprintendente ai Monumenti Alfredo Barbacci si trova costretto a dover rifiutare la richiesta della Soprintendenza alle Gallerie di Modena di ricevere riproduzioni fotografiche del complesso scultoreo perché in possesso soltanto di “qualche vecchia riproduzione” (Archivio storico ex SBAP - BO M 17. Si veda FNT: BAPF057). Proseguendo nella sua trattazione, l’allora Soprintendente alle Gallerie di Bologna, propone una nuova riflessione sull’opera, presentando “inediti particolari fotografici ripresi in occasione di recenti lavori di ripulitura e di protezione a cura della Soprintendenza ai Monumenti”. A corredo della trattazione sono inserite cinque tavole con particolari della Vergine con il Bambino della lunetta del portale petroniano, documentazione del riacquistato splendore dell’opera dopo la pulitura. Di queste ci sembra di poter riconoscere con una certa sicurezza uno dei negativi in nostro esame con inventario N_002408, di cui notiamo la rifilatura dei margini, appena il necessario da poter escludere i segni lasciati dal portalastre sul negativo (cfr. Gnudi 1953, tav. I). Le altre quattro immagini sembrano differire leggermente nelle inquadrature rispetto al servizio Zagnoli di cui ci stiamo occupando, escludendone una diretta derivazione, ma lo stile di ripresa e lo stato di conservazione delle opere documentate ci farebbero ipotizzare una vicinanza tra queste ed i negativi in nostro possesso. Sebbene la pubblicazione in nostra visione non sia corredata da crediti fotografici, in alcune delle cinque fotografie scorgiamo in basso a sinistra un timbro a secco che, seppur di scarsa leggibilità, ci sembra di poter tradurre con “Foto Zagnoli-Bologna”, riconoscendo almeno una medesima paternità tra quegli scatti ed i nostri. Ipotizziamo dunque che tale documentazione fotografica possa essere coeva a quella in trattazione e che possa far parte di uno stesso servizio. In questo caso il riferimento dello storico dell’arte ai “recenti lavori di ripulitura” che avrebbero dato avvio ad una nuova riflessione, dovrebbe corrispondere ai restauri effettuati circa tre anni prima. Alla pubblicazione dello storico dell’arte segue infatti nel marzo 1954 una lettera del Soprintendente ai Monumenti di Bologna Raffaello Niccoli indirizzata al Ministero della Pubblica Istruzione in cui notifica che, dopo aver condotto un accurato esame sul bene, favorito dai ponteggi per una ricognizione fotografica, sono emersi alcuni fenomeni di corrosione dovuti in passato all’azione del guano sul monumento. Si prosegue specificando: “Circa quattro anni orsono questa Soprintendenza provvide a ripulire le sculture e a difenderle, ponendo una grata a chiusura della lunetta e una serie di ferri acuminati sopra le cornici, così da impedire che su di essa si posassero i volatili suddetti” (Archivio storico ex SBAP - BO M 17). La lettera termina con il rimarcare l’inefficacia di tali provvedimenti, in particolare per il perdurare dell’azione degli agenti atmosferici, e con la preghiera di un sopralluogo da parte di un tecnico esperto per una puntuale valutazione dello stato di degrado e delle relative ottimali soluzioni. L’indicazione cronologica, 7 agosto 1950, manoscritta sui contenitori pergamini delle lastre in esame, collimerebbe dunque perfettamente con i “quattro anni orsono” citati dal Soprintendente nella missiva summenzionata. A dar ragione a quanto esposto ci viene in soccorso un’ulteriore corrispondenza, datata 20 aprile 1949, questa volta intercorsa tra il Fabbriciere di San Petronio Carlo Montevecchi e il Soprintendente Alfredo Barbacci, in cui il primo, a nome della Fabbriceria, si complimenta e si compiace “dell’intendimento della S.V. di adottare, a spese di codesta Soprintendenza, un sistema che sembra bene ideato, atto ad impedire che i detti colombi imbrattino di guano il monumento petroniano”. L’Archivio fotografico della locale Soprintendenza ABAP (ex SBAP) possiede inoltre la documentazione del monumento prima dei restauri ad opera della Ditta Villani, anche questi datati al 1950 (Cfr. NCT 0800641476). [prosegue in OSS]
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641475
- NUMERO D'INVENTARIO N_002408-N_002413
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
lettera (1)
lettera (2)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0