Basilica di S. Petronio/ Cappella Bolognini-/ Vetrate montate dopo/ il restauro
negativo,
1951/03/00 - 1951/03/00
A. Villani & Figli (1932-1970)
1932-1970
Jacopo Di Paolo (1345 Ca/ 1430 Ca)
1345 ca/ 1430 ca
La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina, conservata ora separatamente in una scatola. Non sono visibili i segni portalastra agli angoli
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Arti applicate - Vetrate dipinte - Restauri <1950>
Pittori italiani - Sec. 15.-16. - Jacopo di Paolo
Architettura sacra - Chiese - Elementi architettonici - Finestre
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Basilica di San Petronio - Cappella Bolognini
Restauratori italiani - Vetrai - Sec. 20. - Campiani, Giorgio
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
Jacopo Di Paolo (1345 Ca/ 1430 Ca): disegnatore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
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NOTIZIE STORICO CRITICHE
La lastra in esame riproduce la vetrata della cappella Bolognini rimontata dopo i lavori di restauro. Il forte contrasto, realizzato probabilmente in fase di fissaggio del negativo, crea una sorta di schermatura, isolando la quadrifora dal suo contesto architettonico. Al settembre del 1951 è da farsi risalire il ricollocamento delle ultime vetrate (eccezion fatta per la Bertini) e dunque la conclusione dell’imponente operazione di tutela che vide protagoniste le vetrate petroniane nel secondo dopo guerra. Al 19 settembre 1951 risale infatti un articolo uscito su “Il Giornale dell’Emilia” (Cronaca di Bologna) dall’eloquente sottotitolo “la delicata e costosa opera di ripristino, iniziata a fine della guerra è terminata questi giorni” (Restauro 1951). Il tono è di festeggiamento e proclama l’inserimento dell’ultimo tassello di questo complesso puzzle, il ricollocamento della vetrata della cappella Vaselli. Per quanto riguarda le vetrate Bolognini sappiamo che i lavori di restauro erano ancora in corso alla fine di settembre del 1950 e che se ne preventivò il ripristino per l’anno successivo (Barbacci 1950). I tempi non subirono alcuno slittamento se già nel marzo del 1951, come indicato nel pergamino che custodiva la lastra in esame, Villani poté documentare la quadrifora montata in loco. Sulle vicende relative all’affidamento del restauro, la locale Soprintendenza ABAP possiede un’ interessante lettera datata 6 marzo 1950 inviata dal maestro vetraio Guido Polloni al Regio Soprintendente Alfredo Barbacci. Questa fa parte di un più articolato carteggio intercorso tra i due, di verifica ed aggiornamento sugli importanti restauri affidati al vetraio fiorentino. In questa lettera il Polloni scrive al Soprintendente per premurarsi dell’arrivo delle casse contenenti le vetrate della cappella de’ Notai, appena restaurate, notificando di aver proceduto con l’imballaggio delle vetrate della cappella di San Sebastiano (Vaselli), per l’imminente restauro. Il Polloni termina la sua missiva chiedendo al suo interlocutore: “di comunicarmi, a seguito dell’esame fatto alle vetrate della cappella Bolognini, e del grande mio desiderio di riparare al mal fatto restauro di così pregiata vetrata, il Sig: Ing: Grazzi [Ing. Grazia, l’allora incaricato della direzione dei lavori] della Vostra Soprintendenza abbia parlato al Sig: Soprintendente e se questi abbia occolto
la mia richiesta di volermi a suo tempo conferire il restauro anche di queste vetrate, al posto di quella di altra Cappella, per esecuzione del Bertini del secolo scorso” (Archivio storico SABAP busta BO / M 17). Prosegue poi col suggerire di affidare il restauro della vetrata del Bertini (cappella dei Dieci di Balìa) ad un restauratore locale (senza proporre alcun nome) e di effettuare, per questa vetrata, lavori in loco. Il “mal fatto restauro” citato dal Polloni è da riferirsi probabilmente al restauro del 1879 condotto da Camillo Leoni che intervenne in maniera invasiva su tutta la vetrata, arrivando addirittura a rifare ex novo i quattro riquadri alti della bifora di destra. Riteniamo possibile che gli interventi proposti dal Polloni potessero essere stati giudicati troppo complessi e costosi in un momento in cui cominciava a sentirsi l’urgenza di portare a termine i lavori e con un dispendio economico da doversi contenere. Riguardo alla paternità dell’opera, malgrado le alterne vicende conservative (già nel 1530 fu necessario reintegrare la vetrate a causa delle lacune lasciare dai colpi di artiglieria sparate per festeggiare l’incoronazione di Carlo V), appare unanime l’attribuzione a Jacopo di Paolo per i disegni e con buona probabilità anche per alcuni interventi pittorici - TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641466
- NUMERO D'INVENTARIO N_001437
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0