Basilica di S. Petronio/ Vetrate della cappella Bolognini/ (fotomontaggio)
negativo fotomontaggio,
1950/11/00 - 1950/11/00
Zagnoli, Alfonso (notizie 1908-1957)
notizie 1908-1957
Jacopo Di Paolo (1345 Ca/ 1430 Ca)
1345 ca/ 1430 ca
La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina, conservata ora separatamente in una scatola. Sul fototipo è presente una mascheratura in carta gommata sui quattro lati
- OGGETTO negativo fotomontaggio
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SOGGETTO
Fotografia - Fotomontaggio
Restauratori italiani - Vetrai - Sec. 20. - Campiani, Giorgio
Arti applicate - Vetrate dipinte - Restauri <1950>
Pittori italiani - Sec. 15.-16. - Jacopo di Paolo
Architettura sacra - Chiese - Elementi architettonici - Finestre
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Basilica di San Petronio - Cappella Bolognini
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Zagnoli, Alfonso (notizie 1908-1957): fotografo principale
Jacopo Di Paolo (1345 Ca/ 1430 Ca): disegnatore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
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NOTIZIE STORICO CRITICHE
La lastra in esame riproduce l’assemblaggio fotografico che ricostruisce la quadrifora della cappella Bolognini durante gli interventi di restauro. Da confronto, i positivi costituenti le parti componenti della vetrata sembrano essere stati tratti dai negativi del servizio realizzato da Alfonso Zagnoli nel maggio del 1950 (cfr. scheda NCTN 0800641465). Certamente lo stato delle vetrate documentato è il medesimo. Notiamo le stesse imperfezioni della cromia così come i tasselli mancanti nelle stesse posizioni (cfr. lastra N_2389 con dettaglio del San Paolo). Come già approfondito nella relativa scheda, gli scatti non si riferirebbero alla fase antecedente al restauro, come vorrebbe l’indicazione cronologica riportata sulla busta pergamina, ma al momento successivo, di prima pulitura, come identificato dall’indicazione didascalica presente sull’assemblaggio fotografico. Sulle vicende relative all’affidamento del restauro, la locale Soprintendenza ABAP possiede un’ interessante lettera datata 6 marzo 1950 inviata dal maestro vetraio Guido Polloni al Regio Soprintendente Alfredo Barbacci. Questa fa parte di un più articolato carteggio intercorso tra i due, di verifica ed aggiornamento sugli importanti restauri affidati al vetraio fiorentino. In questa lettera il Polloni scrive al Soprintendente per premurarsi dell’arrivo delle casse contenenti le vetrate della cappella de’ Notai, appena restaurate, notificando di aver proceduto con l’imballaggio delle vetrate della cappella di San Sebastiano (Vaselli), per l’imminente restauro. Il Polloni termina la sua missiva chiedendo al suo interlocutore: “di comunicarmi, a seguito dell’esame fatto alle vetrate della cappella Bolognini, e del grande mio desiderio di riparare al mal fatto restauro di così pregiata vetrata, il Sig: Ing: Grazzi [Ing. Grazia, l’allora incaricato della direzione dei lavori] della Vostra Soprintendenza abbia parlato al Sig: Soprintendente e se questi abbia occolto
la mia richiesta di volermi a suo tempo conferire il restauro anche di queste vetrate, al posto di quella di altra Cappella, per esecuzione del Bertini del secolo scorso” (Archivio storico SABAP busta BO / M 17). Prosegue poi col suggerire di affidare il restauro della vetrata del Bertini (cappella dei Dieci di Balìa) ad un restauratore locale (senza proporre alcun nome) e di effettuare, per questa vetrata, lavori in loco. Non conosciamo i toni della risposta del Soprintendente al desiderio espresso dal maestro fiorentino né quali siano state le circostanze che hanno motivato le sue scelte a seguire. Di fatto si negò al Polloni l’incarico per le vetrate Bolognini, optando per la locale Ditta Vitrars e, al contrario di quanto suggerito, si affidò al fiorentino il restauro dell’ottocentesca vetrata del Bertini. Anche alla luce di tale documento, qualora la data segnata sul pergamino, che fa risalire le lastre in esame al maggio 1950, fosse attendibile, per le opere di prima pulitura si sarebbero impiegati non più di tre mesi. Ancora nel settembre del 1950 la quadrifora risulta in corso di restauro per ricollocarsi l’anno successivo come ci informa Barbacci nel suo articolo sui restauri petroniani pubblicato nel numero unico per i festeggiamenti del 15° centenario della nascita del Santo patrono (Barbacci 1950, pubblicato tra il 24 settembre ed il 4 ottobre). Il “mal fatto restauro”, citato dal Polloni, è da riferirsi probabilmente al restauro del 1879 condotto da Camillo Leoni che intervenne in maniera invasiva su tutta la vetrata, arrivando addirittura a ricostruire ex novo i quattro riquadri alti della bifora di destra. Riteniamo possibile che gli interventi proposti dal Polloni potessero essere stati giudicati troppo complessi e costosi in un momento in cui cominciava a sentirsi l’urgenza di portare a termine i lavori e con un dispendio economico da doversi contenere. Riguardo alla paternità dell’opera, malgrado le alterne vicende conservative (già nel 1530 fu necessario reintegrare la vetrate a causa delle lacune lasciare dai colpi di artiglieria sparate per festeggiare l’incoronazione di Carlo V), appare unanime l’attribuzione a Jacopo di Paolo per i disegni e con buona probabilità anche per alcuni interventi pittorici - TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641465
- NUMERO D'INVENTARIO N_002490
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0