Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio. Stampa di un dettaglio delle pareti e della volta della Cappella dei Bulgari

negativo, ca 1955 - ante 1965

La lastra originariamente era contenuta in pergamino; tale busta, con iscrizioni e annotazioni, si conserva separatamente

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Architettura - Conservazione - Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - 1944
    Dipinti murali - Affreschi - Cicli pittorici - Storie della Vergine - Allegorie - Riproduzioni
    Ambito bolognese - Disegnatore - Anonimo - Sec. 19
    Pittori - Italia - sec. 16. - Cesi, Bartolomeo
    Architetti - Italia - Sec. 16. - Morandi, Antonio detto Il Terribilia
    Emilia Romagna - Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio - - <1562-1563>
    Disegni - Cappella di Santa Maria dei Bulgari - Pareti - Volte
    Architettura religiosa - Palazzi pubblici - Università degli Studi di Bologna - Cappella di Santa Maria dei Bulgari
    Architettura civile - Palazzi pubblici - Università degli Studi di Bologna
    Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - Macerie - Patrimonio librario
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • AMBITO CULTURALE Ambito Bolognese
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Metà): fotografo principale
    Morandi, Antonio Detto Il Terribilia (? -1568): architetto
    Cesi Bartolomeo (1556/1629): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE l Palazzo dell'Archiginnasio di Bologna o edificio delle “nuove Scuole” venne realizzato allo scopo di riunire in un solo edificio tutte le scuole dei Legisti e degli Artisti. Tra il 1562 e il 1563, il Legato pontificio di Bologna, cardinale Carlo Borromeo, ed il Vicelegato Pier Donato Cesi, vollero donare alla più antica e libera Università del mondo, un luogo dove poter riunire l'insegnamento universitario, fino ad allora disperso in varie sedi. Il progetto venne affidato all'architetto Antonio Morandi detto il Terribilia. Il palazzo presenta all'esterno una facciata in arenaria e cotto, con un lungo portico di 30 arcate e si articola in due piani attorno ad un cortile centrale, su cui si affacciano alcune delle antiche aule scolastiche e la Cappella di Santa Maria dei Bulgari in cui sono conservati i resti di un ciclo pittorico di Bartolomeo Cesi, ed un'Annunciazione di Denis Calvaert. Due grandi scaloni conducono al piano superiore che presenta 10 aule scolastiche e due aule magne tra cui la prestigiosa Stabat Mater. Le pareti delle sale, le volte degli scaloni e dei loggiati sono fittamente decorate con iscrizioni e monumenti celebrativi dei maestri dello Studio e con migliaia di stemmi (7.000 ca.) e nomi di studenti che, con la decorazione araldica, concorrevano ad enfatizzare la storia e il prestigio della tradizione accademica. In corrispondenza della Cappella dei Bulgari si trova il Teatro Anatomico, progettato dall'architetto Antonio Paolucci, detto il Levanti, nel 1637 per le lezioni anatomiche, ha una caratteristica forma ad anfiteatro completamente rivestita in legno. Il Palazzo dell'Archiginnasio cessò la sua funzione universitaria nel 1803, quando la sede dell'Università venne trasferita a Palazzo Poggi, trasformandosi nel 1838 in sede della Biblioteca Comunale. Alle 11.30 del 29 Gennaio 1944 inizia l'incursione aerea che distrugge i lati orientale e meridionale, la Cappella dei Bulgari, il Teatro Anatomico e le sale monumentali attigue del Palazzo dello Studio bolognese, l'Archiginnasio. Il cuore dello Studio, ridotto ad un mucchio di macerie, non fu seguito dall'incendio cosicchè la mattina successiva, come racconta il soprintendente Alfredo Barbacci (BAPB0202) si poté iniziare la triste opera di ricognizione dei danni. Già dalla mattina successiva al bombardamento, la Soprintendenza ai Monumenti guidata da Alfredo Barbacci e il Genio Civile, erano all'opera per il recupero di tutti i frammenti che si erano salvati al disastro. Contestualmente inizia la folta registrazione fotografica delle condizioni in cui versa l'edificio a cui parteciparono i più accreditati studi fotografici cittadini, su specifico incarico, per ritrarre le rovine nei giorni immediatamente successivi e le conseguenti fasi di restauro. La Cappella di Santa Maria dei Bulgari durante l'incursione aerea del 29 gennaio 1944 subì ingenti danni. Il piccolo edifico a pianta rettangolare, vennebriedificato, per volere del prelegato Pier Donato Cesi, tra il 1562 e il 1563, sulle fondamenta di una chiesa che sorgeva “in curia Bulgari”, cioè presso le case in cui nel secolo XII teneva scuola il famoso giurista Bulgaro, ed annesso all'Archiginnasio come cappella dello Studio. Nel 1594 la rinata cappella di Santa Maria dei Bulgari, vedeva conclusi i lavori della decorazione, con il ciclo di affreschi mariani di Bartolomeo Cesi e già ospitava l'Annunciazione di Denis Calvaert da far risalire alla fine degli anni ottanta del XVI secolo. Nell'immediato, dopo il bombardamento, dai ruderi della Cappella si asportò quanto restava degli affreschi; a questa prima fase seguì nel 1949 la ricostruzione dell'ossatura muraria dell'aula, con i fondi stanziati dal ministero della Pubblica Istruzione. E' lo stesso Barbacci a darci notizia degli interventi: "quindi riprodotte, valendosi delle fotografie e dei pezzi recuperati, le riquadrature di stucco dorate, e inserendovi quali 'testimoni' alcuni pezzi originari, vi si ricollocarono i resti degli affreschi del Cesi". E' stato preferito però, considerando le relazioni iconografiche e di contesto, datare il servizio entro l'arco d'anni del primo significativo intervento di restauro della Cappella. Spettò a Raffaello Niccoli, soprintendente a Bologna tra il 1952 ed il 1960, il completamento dei lavori di ripristino della cappella, avvenuto nel 1958 ca. La lastra in esame documenta la tavola di una raccolta, presumibilmente dedicata ai disegni dei monumenti facenti parte dell'Archiginnasio. Nello stesso fondo fotografico è conservata la riproduzione di un'altra tavola della stessa raccolta, in cui è raffigurato un dettaglio del Teatro Anatomico (si veda RSE); è possibile che le due riproduzioni servissero come supporto iconografico di paragone per la rimessa in sede degli elementi originali durante le fasi di restuaro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641060
  • NUMERO D'INVENTARIO N_003641
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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