La cappella di Santa Maria dei Bulgari dell'Archiginnasio a Bologna

negativo, ca 1958 - ca 1958

Il pergamino originario, entro cui si conservava la lastra (tale busta si mantiene ora separatamente in una scatola), presenta soltanto l’intestazione prestampata relativa alla soprintendenza, senza la compilazione del titolo proprio; la sola iscrizione manoscritta è riferibile all'originaria segnatura di collocazione (mobile C, scaffale III, n. 55). La lastra mostra una mascheratura in carta nera su tutto il perimetro

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Restauri
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Archiginnasio - Cappella di Santa Maria dei Bulgari
    Architettura - Cappelle - Interni - Pale d'altare
    Pittori - Italia - Sec. XVI - Calvaert, Denijs
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Metà): fotografo principale
    Calvaert, Denijs (1540-1619): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'immagine documenta la Cappella di Santa Maria dei Bulgari del palazzo dell'Archiginnasio di Bologna in seguito al completamento dei restauri nel secondo dopoguerra, eseguiti tra il 1949 ed 1958. Una disastrosa serie di bombardamenti nella mattinata del 29 gennaio 1944 colpì il cortile cinquecentesco del palazzo dell'Archiginnasio, originaria sede unificata dello studium bolognese, distruggendone il lato orientale, meridionale e parte di quello nord. Proprio sul fianco est si trovavano le emergenze più pregevoli dal punto di vista storico-artistico: al pianterreno la cappella dei Bulgari affrescata da Bartolomeo Cesi, con una pala d'altare del fiammingo Denjis Calvaert (mentre al piano superiore, sopra la cappella, il Teatro Anatomico). Il lavoro di recupero dei materiali frammentari dispersi e sepolti sotto le macerie, oltre alla temporanea messa in sicurezza di quello che era ancora intatto, iniziarono all'indomani del bombardamento, sotto la direzione del soprintendente ai Monumenti dell'Emilia, Alfredo Barbacci (giunto a Bologna appena l'anno precedente, nel luglio del 1943), che aveva a disposizione gli uomini del Genio Civile, oltre la collaborazione del professor Vincenzo Gabelli, funzionario della stessa soprintendenza. Si cita da Barbacci: "Dai ruderi della Cappella dei Bulgari si asportò quanto restava degli affreschi del Cesi, si staccarono i residui stucchi dorati che ornavano le pareti e la volta, quindi i marmi dell'altare e il relativo quadro, l'Annunciazione di Dionigi Calvaert, non troppo danneggiati" (vedi BIB, 1977, p. 50). A questa prima fase seguì nel 1949 la ricostruzione dell'ossatura muraria dell'aula, con i fondi stanziati dal ministero della Pubblica Istruzione. E' ancora Barbacci a darci notizia degli interventi: "quindi riprodotte, valendosi delle fotografie e dei pezzi recuperati, le riquadrature di stucco dorate, e inserendovi quali 'testimoni' alcuni pezzi originari, vi si ricollocarono i resti degli affreschi del Cesi". Lo stesso Barbacci, passato alla dirigenza della soprintendenza di Firenze, in un intervento del 1957 in Bollettino d'Arte (vedi BIB) precisava che ancora la cappella era lontana dal completamento: oltre alla ricostruzione della struttura portante muraria e del restauro della pala, ancora da portare a termine risultavano le partizioni in stucco della volta, come pure l'altare restava da ricomporre e integrare. Spettò infatti a Raffaello Niccoli, soprintendente a Bologna tra il 1952 ed il 1960, il completamento dei lavori di ripristino della cappella dei Bulgari, avvenuto nel 1958. Si segnalano due lastre (inv. N_000362 e N_000382), che documentano lo stato degli interventi in un momento precedente a quello conclusivo mostrato nella presente immagine: in entrambe viene ripreso l'angolo sinistro dell'aula verso il presbiterio, dove sono state parzialmente ricollocate le partizioni in stucco. La presente immagine è stata pubblicata in Monumenti di Bologna. Distruzioni e Restauri (vedi BIB, figura 161, p. 185)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634138
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000361
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ BOLOGNA/ MOBILE C SCAF. III N. 55/ COMUNE/ MONUMENTO/ FOTOGRAFO/ DATA -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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