lavatrice - produzione italiana (sec. XX)

lavatrice ca. 1960 - ca. 1970

La macchina lavatrice, più semplicemente lavatrice, è un elettrodomestico utilizzato per il lavaggio automatico degli indumenti. Per effettuare il ciclo di lavaggio utilizza l'acqua in abbinamento a detergenti.\nLavatrice Zoppas a carica frontale, in metallo smaltato bianco, con sportello sulla parte anteriore della macchina, il cosiddetto oblò. Questo modello permette di osservare ciò che avviene all'interno del cestello durante il programma di lavaggio grazie al vetro posto nell'oblò.\nIl cestello in acciaio, a forma rotonda si trova dentro la lavatrice; all'interno di esso si mettono i vestiti sporchi.\nQuando la lavatrice lava, il cestello gira e si riempie di acqua e sapone per lavare i vestiti. In alto si trova lo sportello apribile con all'interno una vaschetta divisa in due parti dove si mettono i diversi tipi di sapone come il detersivo e l’ammorbidente. Sempre nella parte superiore, sopra l'oblò, si trova il pannello di controllo, con la manopola centrale dei programmi: serve per scegliere il programma di lavaggio; la manopola di sinistra della temperatura: serve per scegliere i gradi dell'acqua; la manopola di destra del tempo: serve per scegliere il tempo di lavaggio.\nsegue in "Note"

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO lavatrice
  • MATERIA E TECNICA acciaio
    gomma
    metallo/ smaltatura
    plastica/ stampaggio
    vetro
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italiana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Casa Macchi
  • INDIRIZZO piazza Sant'Ambrogio, 2, Morazzone (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lavatrice insieme ad altri elettrodomestici presenti nella casa, testimoniano che i Macchi si circondarono gradualmente di tutti i più recenti ritrovati tecnologici.\n\nLa Ferdinando Zoppas S.p.A., nota semplicemente come Zoppas, è stata un'azienda italiana produttrice di elettrodomestici di Conegliano, in provincia di Treviso, attiva dal 1923 al 1973, quando fu assorbita dalla Zanussi di Pordenone, della quale era sotto il controllo dal 1970 e di cui seguì le sorti, passando nel 1984 sotto il controllo della multinazionale svedese Electrolux.\nL'impresa nacque su iniziativa del signor Ferdinando Zoppas, un venditore ambulante originario di San Vendemiano, in provincia di Treviso, che nel 1923, nella vicina Conegliano, aprì un negozio di ferramenta sotto la ragione sociale Zoppas Ferdinando & Figli. Dopo appena un anno dall'avvio dell'attività, nel 1924, Zoppas morì e la conduzione del negozio passò ai suoi tre figli, Francesco (1902-1971), Riccardo Augusto (1903-1971) e Luigi (1906-1970), che con il supporto dello zio materno Luigi Buzzati, lo trasformarono in un'officina per la riparazione e la commercializzazione di stufe e cucine a carbone e a legna, per la gran parte importate dalla Germania.\nNel 1925, in uno stanzone affittato con l'aiuto di tre apprendisti, fu costruita la prima cucina economica, in parte in ghisa, ricoperta di piastrelle. Venne chiamata "economica", ma in realtà poche famiglie potevano permettersela, in un contesto come quello della Marca Trevigiana nel primo dopoguerra, caratterizzato da molta povertà e tanta emigrazione. Nello stesso periodo fu ideato dal Buzzati il marchio Zoppas caratterizzato dalla lettera Z a carattere gotico (Z), impresso su ogni cucina che usciva dall'officina. Nel 1930, fu lanciata la cucina a legna modello Augusta, costruita in lamiera, con le sole parti esposte al fuoco in ghisa, che fece le fortune dell'impresa e che venne imitata da altri produttori. L'officina crebbe e da semplice bottega si trasformò in una ditta artigiana che impiegava circa 100 operai, e nel 1935, il catalogo Zoppas comprendeva otto modelli. L'anno seguente, nel 1936, fu avviata la fabbricazione delle grandi cucine per comunità interne e per quelle d'oltremare dell'Italia fascista.\n\nNel corso della seconda guerra mondiale, Zoppas dovette adeguarsi e convertire la propria attività, che consisteva nella produzione di cassette per le munizioni e cucine da campo per l'esercito tedesco. Nel 1946, i fratelli Zoppas fecero costruire una smalteria ed una fonderia interna, e la loro ditta riprese la sua produzione di cucine. Nel 1948, alla Fiera di Milano, la ditta coneglianese presentò il modello di cucina 48 per legna e carbone, leggera e smaltata, e che venne imitata da molti concorrenti, contro i quali gli Zoppas dovettero intraprendere azioni legali. La diffusione delle bombole GPL negli anni cinquanta, portò alla produzione dei primi fornelli a gas, a cui poi si aggiunse quella dei frigoriferi nel 1954, e quella delle lavatrici nel 1955. Zoppas in quel periodo arrivò a contare 1.500 addetti, e tra il 1956 e il 1958, fu ingrandito lo stabilimento di Conegliano la cui superficie coperta raggiunse i 50.000 m², che comprendeva oltre alla catena di montaggio, la sala mensa per i lavoratori, gli uffici amministrativi, i laboratori e i magazzini. La produzione giornaliera raggiunse la quantità di 2.000 apparecchiature. Nel 1956, a Oderzo fu costituita la SOLE - Società Opitergina Lavorazioni Elettroplastiche, che realizzava componenti plastici, motori elettrici, lucidatrici ed aspirapolvere con marchio Zoppas.\n\ncontinua in "Annotazioni"\n\n
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • ENTE SCHEDATORE R03/ FAI - Fondo Ambiente Italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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