Disputa di Gesù con i dottori del tempio

gruppo scultoreo, sec. XVII ultimo quarto

All'interno della quinta cappella del Sacro Monte di Ossuccio sono collocate ventitre statue in terracotta, di un terzo maggiori rispetto alle dimensioni reali, eseguite da Agostino Silva e dalla sua bottega entro il 1688. La scena vede al centro di un vano rialzato da due gradini Gesù dodicenne, con la mano destra alzata e la sinistra appoggiata ad un trono. Alla sua destra un dottore è intento a leggere un volume, mentre alla sua sinistra un altro lo scruta perplesso. All'interno del tempio sono collocati numerosi personaggi, caratterizzati da un'intensa introspezione psicologica, che si traduce in svariate espressioni: meraviglia, stupore, titubanza, scetticismo, perplessità. Oltre ai dottori l'episodio contempla la presenza di Maria e di Giuseppe, entrambi con l'aureola, di due ragazzi e di due cani, ignari di quanto stia succedendo all'interno del Tempio

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO gruppo scultoreo
  • MATERIA E TECNICA terracotta/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Silva, Agostino (1628-1706)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Sacro Monte di Ossuccio - complesso
  • INDIRIZZO Viale del Santuario, Ossuccio (CO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La quinta cappella è dedicata al quinto dei misteri gaudiosi del Rosario, la disputa di Gesù con i Dottori del Tempio. Si trova alla destra del visitatore che sale al Santuari ed è collocata all'inizio della salita del viale. La cappella fu certamente edificata nel 1683 a spese di Giovanni Mainoni di Volesio, che si fece interamente carico della costruzione di una delle più importanti cappelle dell'intero Sacro Monte. Al suo interno, infatti, sono collocate ventitré statue in terracotta, realizzate di un terzo maggiori rispetto alle dimensioni reali. Queste sono state modellate da Agostino Silva e dalla sua bottega che concluse il lavoro entro il 1688. Tale data, quasi a segnalare un'attenzione 'morbosa' per la datazione dell'opera, compare tre volte all'interno della cappella e, precisamente: sul fianco sinistro dello scranno dove è seduto il dottore del Tempio che sta consultando un libro aperto; sul volume sorretto con la mano sinistra dal dottore del tempio caratterizzato dalla lente attraverso la quale osserva Gesù; sulla fiancata destra dello scranno su cui si trova il dotto con copricapo, gorgiera e alamari dorati. La datazione suggerisce che in questo cantiere Agostino Silva lavorò con il figlio Francesco, la cui presenza è documentata anche in altre cappelle di Ossuccio. Le accentuazioni connesse alla presenza nella scena di elementi largamente diffusi presso i ceti sociali meno abbienti della Lombardia seicentesca e alcuni elementi desunti dalla moda del tempo, sottolineano ancora una volta l'adesione delle cappelle di Ossuccio ai dettami della cultura religioso-polare del periodo. Il linguaggio artistico impiegato e le scelte stilistiche impiegate, infatti, non sono solo imprescindibilmente legate alle ragioni stesse che hanno condotto alla realizzazione dei Sacri Monti, ma indica la piena assunzione e rielaborazione della lezione borromaica, legata alla riforma della Chiesa cattolica iniziata in ambito lombardo da San Carlo Borromeo e ripresa dal cugino Federico. Dopo un periodo di generalizzato abbandono anche questa cappella è stata oggetto di un intervento di restauro generalizzato, il cui inizio è da collocare negli anni 1988-1989.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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