Dio Padre
La volta del vano più piccolo del battistero è contraddistinta dalla presenza, nella parte centrale, della figura di Dio Padre entro un oculo da cui si dipartono vari raggi dorati (e da cui è appena uscita la colomba dello Spirito), e da due schiere di quattro angeli, rispettivamente a destra e a sinistra. Nella parte bassa, un ulteriore figura angelica sembra emergere dal fondo celeste, purtroppo assai consunta e deteriorata. Anch'esso assai depauperato della originale cromia azzurra, il cielo che fa da sfondo alla scena è contraddistinto dalla presenza di stelle; ai lati della volta emergono paesaggi e architetture scorciate decorate da finti marmi e da elementi illusionistici che rimandano alle coeve membrature tardo gotiche. E' stato osservato come il tondo con Dio Padre corrispondesse, in origine, alla posizione che a terra aveva la vasca battesimale; la serie di corrispondenze non termina qui, visto che le acque del fiume Giordano, dove avviene il battesimo di Cristo raffigurato nella lunetta, sembrano andare simbolicamente a colmare la vasca battesimale sottostante.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura
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ATTRIBUZIONI
Masolino Da Panicale; Lorenzo Di Pietro Detto Il Vecchietta (; Attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Museo della Collegiata
- INDIRIZZO Via Cardinal Branda, Castiglione Olona (VA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dal punto di vista stilistico le pitture masoliniane mostrano tutti gli elementi tipici del suo linguaggio, a partire dalle luminose cormie e dalla delicata modulazione chiaroscurale delle figure, che si inseriscono nello spazio in un modo disinvolto, che non tiene per forza conto dei reali parametri proporzionali, per dare invece il massimo risalto all'efficacia narrativa degli eventi che si susseguono. E' stata individuata la partecipazione di un collaboratore di Masolino, probabilmente del senese Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, a cui spetterebbe la figura di un angelo alla destra di Dio Padre (il primo in alto). Per quanto riguarda il resto degli affreschi va certamente individuata la responsabilità del maestro Masolino, la cui mano è riconoscibile soprattutto nella resa minuziosa delle vesti degli angeli, elegantemente contraddistinti da linee sinuose e da straordinarie cromie. Nel chiaroscuro che delinea e "scolpisce" i volti degli angeli e di Dio Padre si scorge il retaggio del periodo di collaborazione che Masolino instaurò, nel corso degli anni venti del XV secolo, con Masaccio, sui ponteggi della capella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze e, sia pur per un breve periodo, nella chiesa di San Clemente a Roma, al servizio del cardinale Branda Castiglioni.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE R03/ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0