Nudo femminile giacente. Nudo di schiena
disegno,
ca. 1926 - ca. 1927
Marini, Marino (1901-1980)
1901-1980
matita di grafite, tempera bianca (biacca), inchiostro nero acquerellato su carta pesante
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ grafite/ inchiostro/ biacca
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ATTRIBUZIONI
Marini, Marino (1901-1980)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1929, da Firenze, Marino Marini si trasferisce a Milano scegliendo la città per lavorare stabilmente. Il suo ingresso all'interno del circuito artistico lombardo rappresentò una nuova opportunità per uscire dal provincialismo toscano e imporsi nel vasto circuito dell'arte italiana. Sin da subito, infatti, sotto la direzione di Giorgio Nicodemi le raccolte pubbliche della città acquistarono diverse pitture e sculture dell'artista pistoiese, molte delle quali oggi al Museo del '900. Tra queste nel 1929 venne acquistata, alla "II Mostra del Novecento Italiano", il "Ritratto di Paola Ojetti" esposto in quella occasione insieme ad altre opere e a tre disegni. Nel 1932 si aggiunse alla collezione la "Bagnante", presentata alla XVIII Biennale di Venezia e nel 1934, nel corso della mostra di Marino Marini e Massimo Campigli, allestita dal settembre del 1933 ai primi mesi del 1934 presso la Galleria Milano, si acquistò la piccola terracotta con "Danzatrice" (cfr. C. Fabi, Marino Marini. La collezione del Museo del Novecento, Cinisello Balsamo 2015). Probabilmente in quella stessa occasione fu acquisito anche il foglio, oggi al Gabinetto di Disegni, intitolato "Nudo femminile giacente", se pur l'irreperibilità del catalogo dell'esposizione non permetta di verificare l'effettiva presenza del disegno all'interno della mostra. L'opera, aderente ancora al gusto del Novecento Toscano, descrive un corpo nudo sdraiato visto da tergo, realizzato abilmente attraverso un modulato chiaroscuro a matita e acquerello grigio, a cui si contrappongono leggere lumeggiature di biacca. Attraverso un tratto marcato della matita che delimita la figura, il corpo nudo della donna emerge dallo sfondo grazie a un netto contrasto chiaroscurale in essa maggiormente accentuato. Il foglio esposto alla mostra del "Disegno italiano fra le due guerre" è stato datato in quella occasione tra il 1926 e il 1927.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302160942
- ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0