Prospetto per apparato effimero (?)

disegno, post 1575 - ante 1625

disegno che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite; è eseguito a grafite e parzialmente ripassato con bistro a penna, a riga e compasso, con dettagli decorativi e schizzi a grafite a mano libera; il supporto è di carta avorio dai margini leggermente frastagliati

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ grafite/ bistro a penna
  • AMBITO CULTURALE Ambito Centro-italiano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto nel paragrafo "Chiese e loro parti" con la definizione "74 altra d.a" [si legga: facciata]. Il disegno in esame, che potrebbe rappresentare lo studio per un apparato effimero o una semplice esercitazione compositiva, presenta una composizione piuttosto originale, la cui caratteristica più evidente sono le proporzioni digradanti dei piani e degli ordini architettonici sovrapposti. Il primo livello è impostato su un'alta zoccolatura e si compone di tre campate individuate da colonne binate di cui non è definito il capitello, di cui quelle alle due estremità più distanziate tra loro. Nella campata centrale è inserito un portale con un'apertura ad arco con chiave di volta, ai cui lati sono due telamoni su piedistallo, che reggono un'alta trabeazione. Su quest'ultima è impostata una riquadratura tra piedritti retti da mensole a voluta, che sorreggono un frontone curvilineo. Questo elemento si trova incastrato nella trabeazione a doppia cornice collegata da piedritti che dovrebbero essere corrispondenti ai capitelli non disegnati delle colonne e ai quali corrispondono nella zoccolatura soprastante i basamenti delle colonne del livello superiore. Questo secondo livello presenta ancora tre campiture ma individuate al centro da due colonne binate corrispondenti alle inferiori, ma più piccole e distanziate tra loro e, alle due estremità, da una colonna affiancata a una statua che regge la trabeazione soprastante. Anche in questo caso non sono disegnati i capitelli delle colonne. La trabeazione è simile alla precedente, con doppia cornice, ma più bassa e meno allungata. In questo modo le statue emergono lateralmente alla costruzione come elementi liberi: la figura a sinistra regge con la mano un lembo del drappo che ne cinge la vita e ricade dalla spalla; la figura di destra pure drappeggiata e con un piede incrociato all'indietro, posa la mano sul fianco. Curiosamente il tronco di queste due figure maschili è identificabile in un volto, con una bocca al posto dell'ombelico. Sopra la trabeazione si eleva il terzo piano con un'unica campitura centrale individuata da coppie di colonne di dimensioni ancora minori e ancor più distanziate tra loro, sempre senza capitelli e poste su una zoccolatura, affiancate da telamoni con corpo a voluta schiacciata girati sul fianco. Il telamone di sinistra sembra ritto sul basamento, che è interrotto a lato e unito da un semplice tratto concavo al piedistallo laterale su cui è posta una statua femminile, che si sorregge la veste drappeggiata. Il telamone di destra si allunga in una seconda voluta circolare che interrompe la zoccolatura sottostante e sembra reggere, appena accennato a grafite, una sorta di piccolo obelisco. Anche su questo lato si trova una statua su piedistallo che regge il drappeggio della veste con la mano sinistra. I telamoni reggono un'ultima trabeazione a doppia cornice, ancor più sottile e ridotta delle precedenti, su cui è impostato l'elemento terminale della composizione: una riquadratura incorniciata simile a quella del portale, sormontata da un frontone a volute che regge una riquadratura minore con ulteriore frontone curvilineo concluso da un elemento sagomato. Il disegno sembra confrontabile stilisticamente con quelli di cui agli invv. 5,100 e 5,126 della presente collezione (Milano, Collezione Sardini Martinelli); si possono riscontrare ulteriori analogie stilistiche con altri disegni (Milano, Collezione Sardini Martinelli invv. 5,65; 6,136b e 6,236d). Non è stato possibile individuare l'autore del disegno.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302056434
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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