Capitello composito

disegno, ca. 1560 - ca. 1620

disegno che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite, eseguito a penna con inchiostro bruno utilizzando tiralinee, compasso e mano libera; le ombreggiature e i dettagli sono precisati con tratteggi ad inchiostro bruno; il supporto è di carta avorio.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ grafite/ inchiostro a penna
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'"Indice" del tomo nel quale era rilegato il disegno viene raggruppato con altri sotto il titolo: "Sviluppo di diverse / maniere di Capitelli Corintj.". Il disegno in esame raffigura la metà di un capitello con accanto il dettaglio di una foglia d'acanto; dal tratto grafico sembra associabile all'autore del disegno riprodotto sul recto. Si tratta di un capitello composito, costituito da un kalathos rivestito da due corone di foglie d'acanto e viticcio fiorito al posto del caulicolo, a cui si sovrappone un capitello ionico a quattro facce e un abaco di tipo corinzio con lati modanati e fiore centrale. Nella parte ionica si distinguono partendo dal basso: l'astragalo a fusarole e perline ovali, l'echino decorato con kyma ionico (nel quale l'estremità superiore degli sgusci che circondano su tre lati gli ovoli e dell'asta delle freccette sono ricoperte da lunette) e le volute, il cui canale è decorato da una fronda vegetale che si origina al centro in corrispondenza de fiore del'abaco e prosegue lungo tutta la spirale, nel cui occhio è posto un piccolo fiore. A lato della voluta è presente una semipalmetta che nasce da un calice di foglie d'acanto e copre parzialmente il kyma ionico dell'echino. Questo tipo di capitello ha origine nell'architettura romana e si trova in molti monumenti dell'antichità, come gli Archi di Tito o di Settimio Severo nel Foro Romano. La tipologia è ripresa in epoca rinascimentale e un capitello simile si trova illustrato nel trattato di Vignola. Ma è soprattutto Michelangelo che adotta questo tipo di capitello in molte delle sue architetture romane, come la Cappella Strozzi nella chiesa di S. Maria degli Angeli. L'esempio più aderente al disegno in esame si trova nella Cappella Sforza in S. Maria Maggiore, progettata da Michelangelo e costruita da Giacomo Della Porta. Non vi sono però elementi per poter stabilire se il presente disegno sia un elaborato di progetto, una copia o una riproduzione dal vero.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302025979
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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