figura femminile in costume sardo
bambola
ca 1931 - ca 1933
Tavolara Eugenio (1901-1963)
1901-1963
Bambola a tutto tondo in legno rivestita con un abito in tela e feltro
- OGGETTO bambola
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MATERIA E TECNICA
feltro
legno/ intaglio/ pittura
TESSUTO OPERATO
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ATTRIBUZIONI
Tavolara Eugenio (1901-1963)
- LOCALIZZAZIONE Nuoro (NU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera è parte della Collezione Pinna il cui primo nucleo risale ai primi anni del Novecento. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, l’avvocato e parlamentare Giuseppe Pinna (Sarule 1854 – Nuoro 1908) acquistò i ruderi del Convento dei Gesuiti, confinante con la Chiesa delle Grazie, siti nello storico quartiere di Seuna e ivi fece edificare la sua abitazione e il suo studio composto da tre vani in serie e da una sala d'aspetto (BIBH: BS255007). Una decorazione in ferro battuto incastonata nelle scale di accesso al primo piano, riporta la data 1904, anno in cui il proprietario dell’immobile fece costruire un secondo piano e la facciata in stile Liberty. La villa, oggi ampliata con l’aggiunta di un terzo piano e di un attico di proprietà privata, annovera tra le sue pertinenze anche alcuni locali del cortile risalenti alla fine del XVII secolo, un tempo di proprietà dei padri gesuiti. Dopo la morte di Giuseppe Pinna, ucciso nel 1908 da un ciabattino mentre tornava a casa, l’intero immobile e i beni furono ereditati da suo figlio Gonario Pinna (Nuoro 1898-1991), avvocato penalista, giornalista pubblicista, scrittore e deputato in Parlamento dal 1958 al 1963, che contribuì all’implementazione della Collezione (BIBH: BS255001; BS255002; BS255003). Nel 1991 i beni furono divisi tra le sue figlie e, in seguito alla scomparsa nel 2014 di Lucia Pinna, che abitava nella casa di via delle Grazie, le proprietà sono state ripartite tra i nipoti. Non sappiamo quando il manufatto fu acquisito da Gonario Pinna. La figura femminile in legno e felcro, identificabile con una donna di Nuoro per le fattezze dell’abito che indossa, rientra nella produzione del “popolo di legno” di Eugenio Tavolara, nata dall’idea di voler rappresentare il mondo sardo in miniature realistiche. Da un’analisi stilistica e dal confronto con le testimonianze bibliografiche, pur non esistendo la certezza di una datazione sicura, sembrerebbe che questo “giocattolo” possa essere riconducibile ai primi anni Trenta del XX secolo, anni in cui l’artista, ormai conclusa l’esperienza della società ATTE con Tosino Anfossi, ideerà la serie “Scene di vita sarda” (BIBH: BS255020; BS255048; BS255049; BS255051)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000250743
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0