Santa Caterina riceve in carcere l'Imperatrice. Santa Caterina riceve in carcere l'Imperatrice
Il dipinto segue alla lettera la leggenda Aurea. "Mentre il re si era allontanato fuori dai confini -scrive J. da Varazze-, richiamato da gravi incombenze, la regina presa da un grande amore per [Lei], entrò nel cuore della notte nella sua prigione, col capo dei soldati Porfirio, e la vide rifulgente di una luce indicibile, vide gli angeli che curavano con unguenti le ferite della Vergine; la Santa cominciò a predicarle le gioie eterne, la convertì alla fede e le predisse la corona del martirio, poi continuarono a parlare sino a notte, anche Porfirio udì tutte quelle parole e cadde ai piedi della Vergine e ricevette la fede di Cristo con duecento altri soldati" (J.da Verazze 1995 pp.966-967). Visibile nel dipinto la Santa a sinistra (per chi guarda), ed al centro l'Imperatrice inginocchiata e Porfirio con elmo e cimiero. In alto volti di angioletti e nello sfondo, a destra (per chi guarda), soldati con corone ed elmi
- OGGETTO dipinto
-
MISURE
Altezza: 1120 mm
Larghezza: 1180 mm
- AMBITO CULTURALE Ambito Tardo-manierista/ Proto-barocco
- LOCALIZZAZIONE oratorio di Santa Caterina d‘Alessandria
- INDIRIZZO via Monteleone, 16, Palermo (PA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dall'analisi finora compiuta emerge l'intento oratorio, si direbbe suasorio che insiste sul carattere edificatorio proprio della leggenda Aurea. Alla delineazione manieristica della Santa, si contrappone il robusto plasticismo dei dotti e degli Imperatori presenti alla disputa. Per i suoi caratteri, però nettamente barocchi,-prospettiva moltiplicata ed obbliqua- che si distanziano dalla centralità cinquecentesca pur senza escluderla nettamente, non si ritiene probabile l'attribuzione ad uno dei pittori, operanti a Palermo ed in Provincia, del tardo manierismo siciliano individuati da Giulia Davì.(Davì 1997 pp.84-95). Più probabile appare invece riportare l'opera in ambiente napoletano dove la centralità della visione cede all'impostazione della prospettiva obliqua. Da qui il carattere tendenzialmente barocco del dipinto che lo distanzia dalla maniera "dello Zoppo di Gangi" e dal Martirio di Santa Caterina, collocato accanto sull'altare maggiore
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900264825
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0