arco, 1100 - 1199

Metà sinistra di un arco decorato con motivo a treccia, inquadrato da una cornice di elementi alfabetici arabi. Il campo liscio triangolare reca minutissimi graffiti (figure geometriche, lettere, nomi) non ancora decifrati

  • OGGETTO arco
  • MATERIA E TECNICA GESSO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Arabo-normanna
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale
  • LOCALIZZAZIONE Museo Nazionale
  • INDIRIZZO Piazza De Nava, 26, Reggio Calabria (RC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'arco proviene dall' Abbazia Basiliana di S. Maria di Terreti che il Fiore vuole di fondazione normanna (1103 ad opera di Ruggero II) ma l'Orsi ritiene più antica, attribuendo ad epoca normanna il solo restauro. Questo frammento, come gli altri di medesima provenienza, non è menzionato delle descrizioni dell'Abbazia fatte da mons. A. De Lorenzo nel 1879 e nel 1887, perché celate e murate dietro l'altare maggiore probabilmente durante i restauri del XVII sec. documentati da due lapidi descritte da mons. De Lorenzo e riportate dall' Orsi. Quando nel 1915 il Comune di Reggio, proprietario dal 1860 dei resti dell'Abbazia e del territorio limitrofo, ordinò la demolizione della cappella del cimitero adiacente all'abbazia e ricavata dalla parte superiore della Chiesa Basiliana mediante la costruzione di un muro traverso, i frammenti vennero alla luce. Il prof. Morabito, ispettore pro tempore degli scavi e dei monumenti di Reggio Calabria, coadiuvato dal Parroco del luogo, don V. Saraceno, provvide al loro recupero e ricovero nel magazzino Archeologico di Reggio. Secondo la catalogazione dei gessi di Terreti fornita dall' Orsi, questo frammento appartiene al tipo D. La decorazione è eseguita mediante matrici, ad un carattere puramente decorativo. I caratteri cufici, senza vocali e punti diacritici, si ripetono continuamente e non hanno significato. Un caso analogo si ha in un manoscritto bernese, il "Liber ad Honorem Augusti" di Pietro da Eboli, dove la scena dell'annegamento di Federico Barbarossa fu ricoperta con una fascia azzurra e motivi ornamentali bianchi, che si ripetono e sono calcati su modelli di carattere cufici. Orsi esclude che questo frammento fosse una decorazione per finestra, e la presenza di un frammento di colonnina lo fa optare per l'ipotesi di un piccolo ciborio o di un septum o cancello che chiudeva l'altare maggiore, come quello di S. Martino di Spalato. (Inv. N. 11799 del Museo Nazionale di Reggio Calabria)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800022885
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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