placca, frammento - bottega arabo-normanna (sec. XII)

placca, 1100 - 1199

Risulta dalla saldatura di due pezzi logori. Il margine superiore è decorato, da sinistra e destra, con raffigurazioni zoomorfe contenute in piccoli tondi a contorno floreale stilizzato: antilopi araldiche, un rapace avvinghiato ad un cervide, un pegaso e una pantera. Nel campo liscio sono incluse cinque patere ombelicate con raggiera

  • OGGETTO placca
  • MATERIA E TECNICA GESSO
  • MISURE Altezza: 60 cm
    Larghezza: 53 cm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Arabo-normanna
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale
  • LOCALIZZAZIONE Museo Nazionale
  • INDIRIZZO Piazza De Nava, 26, Reggio Calabria (RC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo la classificazione di Orsi la placca appartiene al tipo C. Le raffigurazioni all'interno dei tondi, molto logore, sono chiarite dal confronto con un altro fregio della medesima provenienza. La decorazione è eseguita a stampo e ad impressione mediante matrici parziali la cui giustapposizione dava il risultato voluto, presumibilmente portate dalle maestranze di Palermo e Messina. Sembra infatti da scartare l'ipotesi che i pezzi venissero fabbricati in un centro normanno e quindi spediti. Mentre il tipo di fregio trova riscontro nei gessi della Martorana, della Zisa e di S. Giovanni degli eremiti a Palermo, e di S. Francesco a Messina, non si può dire altrettanto dei motivi, qui di tipo orientale bizantino. Tuttavia l'uso dello stucco decorativo era piuttosto infrequente presso i bizantini che preferivano il mosaico (solo l'ingresso del campanile di S. Vitale a Ravenna è decorato con stucchi). L'Orsi giunge alla conclusione che si tratti di motivi mutuati dai tessuti selgiucidi, fatimidi e siro - mesopotamici del XII sec., che a loro volta ricalcavano i disegni dei tessuti sassanidi e copti. Tali tessuti, provenienti per lo più dall'Egitto, trovarono grosso favore presso le corti normanne, ma erano poco accessibili a causa del costo elevato, quindi il ruolo decorativo fu affidato a materiali di più comune fruizione come, appunto, il gesso. La lavorazione del gesso raggiunse presso gli Arabi espressioni notevolissime - incorniciature delle finestre, frange delle stalattiti alveolari (es: gli stucchi dei soffitti e degli archi nella Moschea di Ahmed Ibn Tulum al Cairo) - e trovò fortuna presso i normanni che se ne servirono per la decorazione degli edifici sopra menzionati.(Inv. N. 11800 del Museo Nazionale di Reggio Calabria)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800022886
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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