Madonna con Bambino, Santa Lucia, Sant'Agata
Al centro è la Madonna, assisa su di un trono crisoelefantino, con lo schi enale arabescato e con ai lati due sfingi, simbolo di arcana sapienza. Ind ossa veste rosa e manto blu, al di sotto del quale si intravede un velo tr asparente e perlinato in cui sono raccolti i capelli. Alla sua destra stri nge il Bambino, nudo e seduto su di un cuscino bianco, mentre con le bracc ia tenta di aggrapparsi al velo della Madre. In alto, scende la colomba de llo Spirito Santo tra putti alati e due angeli reggicorona. Iscrizione al di sotto del trono. A sinistra è S. Lucia, in piedi, mentre regge con la s inistra il calice con gli occhi. Il capo è lievemente inclinato, con gli o cchi rivolti all'osservatore e i capelli morbidamente raccolti in una coro na floreale. E' avvolta in un ampio mantello, rosa esternamente e scuro in ternamente, che le passa intorno al braccio destro, piegato e con la snell a mano che pende. A destra è S. Agata, in piedi, con la palma del martirio nella destra e un piattino con mammella nella sinistra. Indossa una veste rosa ed un manto scuro che lascia scoperto il braccio destro, rendendo vi sibile la manica a sbuffo. Un velo trasparente le avvolge i capelli, su cu i poggia una corona floreale. Dietro le Sante corre un basso parapetto; al di sopra, fondo dorato e ara
- OGGETTO polittico
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo nazionale di Matera - Palazzo Lanfranchi
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Lanfranchi
- INDIRIZZO Piazzetta Giovanni Pascoli, 1, Matera (MT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il polittico smembrato proviene dall'ex monastero materano delle SS. Lucia ed Agata alla Civita, come conferma sia la raffigurazione delle due Sante eponime negli scomparti laterali, sia l'iscrizione al di sotto del trono della Madonna, in cui è riportato il nome della Badessa Antonella Muscetto la. Alla Badessa si deve anche la committenza del portale rinascimentale d el suddetto monastero, come indicato da un'iscrizione sulla trabeazione, d atata 1525. E' pertanto probabile che il polittico, privo di predella, di cimasa e dei comparti laterali superiori, fu realizzato intorno a quegli a nni, 1525-1530 circa, per mano di un ignoto pittore materano, che generosa mente occhieggia a Simone da Firenze [cfr. scheda di Altavilla A. in Abita S., Altavilla A. (a cura di), "Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata", Catalogo Museo, Napoli, Paparo Edizioni, 2002, pp. 38- 39]. Come sottolineato dalla Grelle, infatti, un primo riferimento può tro varsi nel polittico di Simone nella parrocchiale di S. Chirico Raparo, per la sobrietà delle forme, per le calde tonalità e la resa dei fondi dorati [cfr. Grelle Iusco A., 2001, p. 193; Cucciniello A., "Introduzione alla p ittura del Cinquecento", in Abbate F. (a cura di) "Tardogotico e Rinascime nto in Basilicata", Matera, Edizioni La Bautta, 2002, pp. 262-263]. Notevo li le somiglianze, soprattutto nei volti, tra S. Lucia di S. Chirico Rapar o e S. Agata a Matera. Altri riferimenti con Simone da Firenze, già sottol ineati dall'Altavilla, sono riscontrabili nel polittico di Senise del 1523 , soprattutto per la tavola della Madonna in trono, con i puttini e gli an geli reggicorona (cfr. Altavilla A., op. cit., 2002, pp. 38-39; Grelle Ius co A., 2001, pp. 184-187). Inoltre, nell'impaginazione a trittico, con i b attenti più bassi della tavola centrale e sormontati da specchiature quadr angolari, il polittico di Matera richiama un altro polittico del maestro t oscano, nella chiesa dell'Annunziata di Salandra, anticipando un modello c he si diffonde in area lucana alla fine del quarto decennio del XVI secol o (cfr. Grelle Iusco A., 2001, pp. 187-189, p. 193, p. 195). Ed è proprio al quarto decennio del Cinquecento che risalgono una serie di polittici ac comunabili al nostro per le evidenti desunzioni da Simone, con l'aggiunta di echi di matrice adriatica, provenienti dalla vicina Puglia. In particol are, nel polittico in esame, sono ravvisabili cadenze veneto-ferraresi nel la foggia e nella decorazione crisoelefantina dell'imponente trono della M adonna. Le stesse forme le ritroviamo a Matera, nel 1536, negli affreschi della Madonna delle Grazie e della Madonna di Costantinopoli nella chiesa rupestre dei Quattro Evangelisti e, verso la fine del quarto decennio del Cinquecento, nella Madonna in trono del polittico di S. Pietro Caveoso (ne l quale si ripropone, tra l'altro, lo stesso gusto delle nuvole ritagliate ), nonchè nel polittico del monogrammista Z. T., datato 1537, nella chiesa del Carmine a Ruvo (cfr. Grelle Iusco A., 2001, pp. 75-77, pp. 193-197; C ucciniello A., op.cit., 2002, pp. 207-211, p. 289, pp. 294-295). La stessa parlata ricca di contaminazioni è leggibile in un altro polittico, datato al 1538, nella chiesa del Convento di S. Francesco a S. Martino d'Agri (P Z), con un richiamo puntuale nella fisionomia di S. Maria Maddalena (cfr. Grelle Iusco A., 2001, pp. 190-192). Purtroppo, la travagliata storia cons ervativa del polittico in esame, ne limita un'analisi più accurata. A lung o custodito nel Museo Ridola di Matera, negli anni trenta del Novecento, a seguito del cattivo stato di conservazione, ha subito un radicale interve nto di restauro ad opera del napoletano Umberto Chiariello, con il traspor to su tela delle originarie tempere su tavola e la ridipintura della super ficie pittorica. Nel 1975 è stato spostato nella Soprintendenza PSAE di Ma tera, che ne ha curato un ulteriore restauro (cfr. campo OSS). Dal 2003 il polittico è esposto nel Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata, Sezione Arte Sacra
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700167126
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- DATA DI COMPILAZIONE 2007
- ISCRIZIONI scomparto centrale, sulla base del trono della Madonna - SUB REGIMINE DNE ANTONELL(E) MUSCECTULE TARENTIN(E) - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0