Pietà

dipinto ca 1575 - ca 1599

Personaggi: Madonna; Cristo morto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA muratura/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Matera (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Analizzando la pianta della cripta (Le chiese rupestri di Matera, 1966, p. 261) si evince come, probabilmente, la parte più antica debba corrisponde re alla zona con le tre absidi (Tataranno A., vol. II, p.117); s'intravedo no due pilastri che probabilmente dovevano dividere la navata destra da qu ella centrale. Lo spazio attuale, con pianta rettangolare monoabsidata, do veva essere o una cappella laterale (Le chiese rupestri di Matera, 1966, p . 262), oppure, più probabilmente, una cappella realizzata in sostituzione a quella preesistente, in parte crollata, prima del Cinquecento (in consi derazione delle pitture murali qui campite); proprio l'orientamento di que sto nuovo vano, perpendicolare a quello già esistente con abside che dà su quelle dell'antica chiesa, conforta questa ipotesi. Per Tataranno è proba bile che la chiesa risalga "all'epoca in cui le vecchie strutture monastic he furono riutilizzate a scopo produttivo dalla comunità agropastorale ins ediatasi tra il XVI e XVII secolo", periodo a cui la studiosa data anche g li affreschi (Tataranno A., 1996, vol. II, p. 117). Delle immagini present i in questa cripta la Pietà è quella che presenta maggiori difficoltà di a nalisi, anche se, probabilmente, doveva far parte della campagna pittorica di fine sec. XVI. E', inoltre, da rilevare come nel programma pittorico d i questa cripta venga posta particolare attenzione al mistero della morte di Cristo, tramite per la redenzione: oltre alla Pietà, sull'altare è dipi nta, entro un clipeo, la Scala Santa. Si ricordi che in ambito rupestre, s e la scelta del santoriale dell'aula non risponde ad istanze liturgiche pr ecise, ciò non avviene per quanto concerne le immagini poste nelle absidi. Essendoci nelle vicinaze della cripta alcune tombe (Le chiese rupestri di Matera, 1966, p. 310), si potrebbe pensare che, almeno in origine, la cri pta svolgesse una funzione legata al culto dei morti. La presenza della sc ena della Pietà potrebbe, forse, alludere a questo, o più probabilmente, t rattandosi di una cripta cinquecentesca, potrebbe suggerire un legame con qualche Confraternita o Monastero, elementi questi, allo stato attuale del le conoscenze, da verificare. D'altra parte, per esempio,Tataranno (che ri prende la notizia da Padula-Motta-Lionetti, 1995, p. 122) fa notare come i l livello inferiore del complesso, sempre in località Selva Vunusio, noto come S. Stefano di Pandona, fosse costituito da tante grotte, tra cui una cappella che, nel 1557, fu concessa al monaco Germano Magio da Capua per f ondarvi un monastero, mai realizzato (Padula-Motta-Lionetti, 1995, p. 122 e Tataranno, 1996, vol. II, p. 117, nota 16)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700133478
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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