Madonna di Costantinopoli
dipinto,
1536 - 1536
Personaggi: Madonna; Bambino; committenti. Oggetti: trono. Animali: draghi alati
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Di Simone Da Firenze
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ATTRIBUZIONI
Maestro Del Polittico Di S. Pietro Caveoso (attribuito): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Cripta degli Evangelisti
- INDIRIZZO Vico Cosenza, Matera (MT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'immagine di S. Maria di Costantinopoli è tra le più importanti presenti nella cripta degli Evangelisti, non fosse altro per la presenza della data 1536. Ci fornisce, in seguito ad opportuni confronti, importanti informazioni sul suo pittore, identificato da Grelle col Maestro del Polittico di S. Pietro Caveoso (Grelle, 1981, pp. 74-75). Se, per quanto concerne l'uso e la proprietà di questa cripta (Latorre 2003, p. 12, Padula-Motta-Lionetti, 1995, p. 137), poco si può aggiungere rispetto alle altre schede (si veda qualle relativa all'Annunciazione), ritengo possa essere approfondita l'analisi dell'ambiente culturale in cui si formò quest'artista che, come detto da Grelle, risente tanto dell'attività di Simone da Firenze, quanto d'infuenze veneto-ferraresi, mediate dalla vicina Puglia (Grelle, 1981, p. 75). L'attribuzione di Grelle al Maestro del Polittico sembra essere convincente, così come il rimando, ripreso da Cucciniello, del Polittico ad un gruppo di opere tutte databili al quarto decennio del XVI secolo come il Dossale di Altobello Persio del Duomo di Matera e il Polittico proveniente dalla chiesa delle SS. Lucia ed Agata (MT), ora al Museo Ridola (Grelle, 1981, p. 75 e p. 195; Cucciniello, 2002, p. 294). Tra i confronti possibili per l'immagine della Madonna di Costantinopoli volevo citare l'altorilievo con una Madonna in trono, collocato sul secondo altare della navata destra della chiesa di S. Pietro Barisano ed un frammento rappresentante la Vergine Annunciata, dal volto delicato, ora al deposito della Soprintendenza, ma proveniente sempre da S. Pietro Barisano, opere sempre del secondo quarto del sec. XVI. Volevo, infine, notare come anche per Cucciniello nel ciclo della chiesa degli Evangelisti "la cristalizzazione su modelli desunti dalla parlata centro-italiana di fine secolo si fa più evidente" (Cucciniello, 2002, p. 294), rilevando la stessa studiosa (Cucciniello avanza un'ipotesi interessante e nuova), nei protosanti del Polittico di S. Pietro Caveoso un "riverbero del raffaellismo stentato (...)" del pittore Girolamo Ramarino da Salerno, pittore di cui, come affermato da Cucciniello (Cucciniello, 2002, p. 295), non abbiamo opere certe, collaboratore a Cava dei Tirreni di Cesare da Sesto, che nel 1517 da Cava giunge a Montescaglioso (Cucciniello, 2002, pp. 294-295). Proprio questo elemento contribuisce a sottolineare la "una natura culturalmente composita" del Polittico di S. Pietro Caveoso (Cucciniello, 2002, p. 294), che ritorna anche negli affreschi della cripta degli Evangelisti, elementi questi già ben individuati da Grelle (Grelle, 1981, pp. 74-75).Come per il S. Eustachio, anche la Madonna con Bambino presenta le figure dei committenti ai suoi piedi, in questo caso si tratta delle donne della famiglia, in abiti borghesi (Padula-Motta-Lionetti, 1995, p. 138)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700133433
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI ai lati del viso, sul trono - S. MAR(IA) DE COSTANTINOPOLI 1536 - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0