Episodi del Vecchio Testamento

dipinto,

La decorazione ricopre completamente le vele delle volte della seconda e della terza campata; ciascuna delle vele è divisa in registri orizzontali entro cui si snodano episodi tratti dal Vecchio Testamento ( Storie di Abramo; Storie di Isacco; Storie di Giacobbe; Storie di Giuseppe; Noè e la costruzione dell'arca; Erezione della Torre di Babele; Distruzione di Sodoma e Gomorra; Creazione; Storie di Adamo ed Eva; Storie di Caino e Abele)

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Umbro-marchigiano
  • LOCALIZZAZIONE Ripacandida (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione a fresco che ricopre le volte della seconda e terza campata della chiesa ad aula di S. Donato, appare omogenea cronologicamente (intorno alla metà del XV secolo), fatta eccezione per le due scene raffiguranti rispettivamente "Gesù tra i Dottori del Tempio" e le "Nozze di Cana", tratte dal nuovo Testamento, che il restauro ha rivelato essere ridipinture ottocentesche, che non si esclude possano essersi ispirate ad una base più antica. Ridipinture sono presenti anche in alcune scene degli affreschi quattrocentechi (specie nei riquadri con la "Creazione"), che il restauro ha conservato in parte perché funzionali alla lettura dell'immagine. Nonostante le diversità di mano che possono notarsi, e che verranno più specificamente distinte nelle schede successive, la decorazione a fresco quattrocentesca può ascriversi ad un ignoto frescante umbro-marchigiano attivo verso la metà del XV secolo e giunto in Basilicata lungo la costa adriatica. Lo prova il vivace gusto aneddotico che impronta l'impaginazione delle storie bibliche, l'ascendenza miniaturistica di talune scene (caratteri, questi, che accomunano la nostra pittura a quella umbro-marchigiana della prima metà del XV secolo, e in particolare alle due figure più emblematiche della scuola sanseverinate del primo quattrocento, Lorenzo e Jacopo Salimbeni, in un momento in cui le loro esperienze coincidono con quelle dell'eugubino Ottaviano Nelli, attivo, oltre che in Umbria, nelle Marche), il ricorso ai libri di caccia -evidente nella rappresentazione degli animali- che dovevano circolare numerosi nella cultura figurativa del gotico internazionale, cui certamente il nostro ciclo d'affreschi s'inserisce a pieno diritto
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700034086
  • ENTE SCHEDATORE C337 (L.160/88)
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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