centro storico, di crinale, Ripacandida (VI a.C.-IV a.C)
Il centro storico di Ripacandida si sviluppa sul crinale di un promontorio seguendo l’andamento altimetrico. Il centro si sviluppa principalmente da nord-ovest a sud, con la principale viabilità interna (Via Umberto I, Via Gianbattista Rossi, Via Vittorio Emanuele) che segue l’andamento nord-ovest a sud. Viabilità di accesso: via Cantone, via Vittorio Emanuele, via Belvedere, via Candida, via Porta a Valle. Lungo via Umberto I si trovano la chiesa denominata di Sant’Antonio, precedentemente di San Bartolomeo (antico protettore di Ripacandida) e la cinquecentesca chiesa Maggiore di Santa Maria del Sepolcro, con affaccio principale in piazza del Popolo. Nella zona sud si trova la piazzetta denominata largo di San Nicola, che prende il nome dalla chiesa di San Nicola, danneggiata da un terremoto non è stata ricostruita
- OGGETTO centro storico di crinale
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CARATTERI AMBIENTALI
Ripacandida si estende a nord-ovest della provincia di Potenza, ad est del fiume Ofanto e alle pendici sud-orientali del monte Vulture. Il centro abitato è posto su un colle roccioso di colore biancastro all'altitudine di 620 m s.l.m.
- LOCALIZZAZIONE Ripacandida (PZ) - Basilicata , ITALIA
- INDIRIZZO Via Giambattista Rossi, Ripacandida (PZ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Prima notizia scritta di Ripacandida si trova nei documenti del R. Archivio di Stato di Napoli. Nel Catalogus Baronum vengono evidenziate notizie riguardanti la partecipazione dei paesani alle guerre sante contro i saraceni. Alla terza crociata per la liberazione dei luoghi santi dagli infedeli, Sotto Guglielmo II, tutti e tredici i baroni presenti sul territorio di Ripacandida inviano soldati e nove baroni partecipano personalmente. Secondo la tradizione Ripacandida si trovava più a valle verso la zona denominata “macchia” e si chiamasse Candida. Per difendersi dalle invasioni dei barbari si trasferisce sulla ripa cambiando il nome in quello attuale. I longobardi la dotarono di alte mura con torri, con due porte di accesso: porta di San Domenico e porta Valle. Ripacandida acquista un certo rilievo durante le dominazioni normanna e sveva, nel 1268 si schiera dalla parte degli Angioni. Seguendo le vicende politiche e militari dei territori circostanti, passando a più signori, tra cui i Caracciolo, ai quali viene tolta da Carlo V, per assegnarla a Onorato Grimaldi. Alla fine del 1642 Onorato Grimaldi tradisce la fiducia della Spagna e di conseguenza il territorio di Ripacandida viene devoluto alla Regia Corte. L’11 Gennaio 1661 il Principe di Monaco veniva reintegrato nel possesso dei suoi beni che gli erano stati sottratti nel 1642, fra questi anche il territorio di Ripacandida. L’ultimo padrone è il Duca Mazzacara nel 1806. STORIA SISMICA: il centro storico di Ripacandida è stato interessato da sei terremoti dal 1694 al 1980. Il terremoto con epicentro Irpinia-Basilicata, del 8 settembre 1694, causa gravi danni con il crollo di 40 case, la lesione di molte altre abitazioni, il crollo del campanile della chiesa madre e delle mura di cinta. Il sisma del 14 agosto 1851 causa gravi danni nella parte alta della città con il crollo di 5 abitazioni e la parziale demolizione di altre 50. Con il terremoto dell’Irpinia del 23 luglio 1930 le case crollate sono state il 12% dell’intero abitato, le case lesionate risultano essere 80% e 100 abitazioni risultavano inabili
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700204636
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0