ostensorio - a raggiera di Napolitano Marcantonio (prima metà, fine sec. XVIII, sec. XVIII)
Ostensorio lavorato a sbalzo, incisione e fusione, composto da due elementi. Piede decorato con motivi a fogliami e rocailles; lo stelo è modellato in forma di putto angelico che sorregge con le braccia la raggiera con simboli eucaristici terminante con croce apicale gigliata. Un globo di rame dorato, avvolto in un tripudio di nuvole e testine angeliche sbalzate, si fregia di numerose stelle incise con sole nascente al centro, e sorregge un puttino alato, fuso a tutto tondo, con panneggio dorato che sembra offrire in atteggiamento reverenziale la raggiera ai fedeli. Una compatta sagomatura, sbalzata e mista di raggi e lance con tracce di doratura sia sui raggi che sugli emblemi eucaristici, forma la raggiera. La profilatura della teca si arricchisce di un delicato fregio, dal linguaggio simbolico, composto da un trio di testine angeliche intercalate ai simboli dell'Eucarestia, grappoli d'uva, vitticci, pampini e mazzi di spighe. Su un fastigio d'acanto è collocata la crocetta apicale. Sulla base vi è la saggiatura
- OGGETTO ostensorio a raggiera
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MATERIA E TECNICA
argento/ sbalzo/ incisione/ fusione
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MISURE
Altezza: 63
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ATTRIBUZIONI
Napolitano Marcantonio (notizie 1783-1796)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Bottega napoletana
- LOCALIZZAZIONE Cancellara (PZ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I punzoni attestano la provenienza napoletana. Il piede e il fusto sono quasi identici a quelli dell'ostensorio della chiesa del Carmine che per altro sembra avere lo stesso punzone. La diversa punzonatura di piede e raggiera lascia supporre che si tratti di opere di due differenti artefici. Infatti, esecutore della raggiera è un ignoto argentiere napoletano, siglato PG, mentre l'artefice del basamento è il maestro argentiere Marcantonio Napolitano, come per l'ostensorio della Chiesa del Carmine. Diversi sono anche i punzoni consolari. Difatti, quello collocato sul retro della raggiera è stato assegnato all'argentiere napoletano Domenico Giordano, console negli anni 1721, 1724, 1727, 1733, 1736 e nel 1739, quando sostituì il console Pietro Fera, morto in quell'anno. Il suo bollo è stato rinvenuto su un calice eseguito nel 1726 per la Cattedrale di Cerreto Sannita, e su un crocifisso e un secchiello in raccolta privata; per il 1739 su un reliquiario del convento di S. Gregorio Armeno, su un crocifisso dell'Arciconfraternita dell'Assunta in Vico Equense e su un secchio in raccolta privata. Rieletto nel 1744, il suo bollo si ritrova su vari arredi sacri nella Cattedrale di Ravello e per il 1747 su un leggio nella congrega dei Servi di Maria a Sorrento; infine nel 1748 su una cartagloria lavorata per l'Abbazia di Montecassino. L'altro bollo consolare, sul piede, è ancora oscuro, rilevato da un reliquiario nell'Abbazia di Montecassino, recante il camerale incompleto dell'ultima cifra, è pertanto assegnabile tra il 1770 e il 1779 (cfr. Catello E. e C., Napoli, 1973, pp. 100; 104). Il pregevole ostensorio rispecchia in pieno i canoni tipici di tale arredo sacro in ambito partenopeo alla fine del secolo XVIII. La base dalla snella struttura con repertorio decorativo vario denota una sensibilità neoclassica (databile alla fine del sec. XVIII), mentre la parte superiore presenta dei retaggi barocchi (databile alla prima metà del sec. XVIII)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700026579
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- ENTE SCHEDATORE C337 (L.160/88)
- DATA DI COMPILAZIONE 1973
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1981
2006
- STEMMI raggiera - consolare - Stemma - n. i - DGC
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0