Cornice gotica , tripartita, con terminazioni a cuspide

  • OGGETTO cornice
  • AMBITO CULTURALE Bottega Napoletana
  • ALTRE ATTRIBUZIONI bottega toscana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Vescovile
  • INDIRIZZO Largo Gianturco, 1, Acerenza (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto proviene dalla chiesa di Sant'Antonio Abate dove risulta inventariato già nel 1542 dal Segretario Capitolare, durante la Visita Pastorale eseguita dall'allora Arcivescovo Giovanni Michele Saraceno. Successivamente viene ricordato in un inventario del 4 giugno 1607 e in un altro del 15 ottobre 1658, nonché in una visita pastorale del 1754. Già considerato dal Valente "opera toscana del XV secolo", è stato opportunamente anticipato, su suggerimento della Grelle (Arte in Basilicata, p.40) alla seconda metà del XIV secolo e inserito nel panorama dell'arte napoletana tardogotica, fecondata dall'arrivo di opere umbre, senesi e pisane e già intrisa, sin dalla prima metà del secolo, di cultura giottesco-masiana. Le notevolissime qualità pittoriche possedute dall'ignoto artista nonchè la minuzia miniatoria con cui sono descritti i volti, le barbe, i capelli, le vesti, orientano verso la cerchia di Cristoforo Orimina, il cosiddetto "Maestro delle Tempere Francescane", e di Niccolò di Tommaso. La Grelle, riprendendo uno spunto del Bologna (I pittori alla corte angioina di Napoli e un riesame dell'arte in età federiciana, Roma 1969, cap.III), ricorda come il rifiorire del culto del Tau fosse stato appoggiato dalla stessa regina Giovanna I e come questa fosse direttamente legata ad un paesino della Basilicata,Pignola, poi passato alla Casa della SS. Annunziata (ibidem)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700020089-1
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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