Cristo coronato di spine. Cristo coronato di spine
dipinto
1695 - 1700
Vaccaro Domenico Antonio (1678/ 1745)
1678/ 1745
La tela rappresenta il momento della incoronazione di spine di Cristo poco prima della sua condanna a morte.Gesù appare seduto al centro della scena, avvolto da un manto purpureo con cui i soldati romani lo coprirono per umiliarlo e con le mani legate: accanto a lui, un uomo sta ponendo con forza sul suo capo la corona di spine mentre, seduto per terra, un altro tiene in mano la canna con cui intendevano ridicolizzare la sua pretesa di regalità.A circondare Gesù figure di astanti che osservano la scena mentre, in alto, teste d'angelo affiorano da nuvole dorate
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
-
ATTRIBUZIONI
Vaccaro Domenico Antonio (1678/ 1745): pittore
- LOCALIZZAZIONE Museo di Capodimonte
- INDIRIZZO Via Miano, 2 - 80131, Napoli (NA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Sulla base dell'affinità stilistica con la "Visione di San Bonaventura" (di cui si ha una precisa datazione grazie a una nota di pagamento al pittore di 50 ducati nel 1696) è stato possibile inquadrare alcune opere del Vaccaro tutte collocate, un tempo, nella chiesa di S. Agostino degli Scalzi. Le tele, raffiguranti "S. Guglielmo d'Aquitania", "Cristo flagellato", "Cristo coronato di spine" e "La Vergine appare a S. Guglielmo da Vercelli" sono state datate intorno alla fine del Seicento, opere che il De Dominici colloca tra i lavori giovanili di Domenico Antonio, figlio dello scultore Lorenzo.Queste furono rimosse dalla chiesa a seguito dei danni subiti dalla struttura in occasione del sisma del 23 novembre nel 1980.L'intero nucleo dimostra come Vaccaro, in quanto giovane pittore, dipendesse e al tempo stesso si differenziasse dai modi di Francesco Solimena durante gli anni Novanta, pittore presso il quale egli si era formato accogliendone soluzioni compositive e cromatiche. Del resto in relazione ai rapporti del giovane Vaccaro col Solimena è significativo che alcuni suoi dipinti siano stati assegnati in passato, anche da studiosi e conoscitori esperti, proprio al suo ben noto ed affermato maestro. Notevoli sono le affinità coi modi del Gaulli per le figure in secondo piano e per gli effetti di luce e di Giacomo del Po. La serie di S. Agostino è dunque una variegata sintesi di molteplici riferimenti alla produzione pittorica precedente
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500926926
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Napoli
- ENTE SCHEDATORE Direzione centrale degli affari dei culti e per l'amministrazione del Fondo Edifici di Culto
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0