episodi della vita di Sant'Antonio da Padova
ancona,
1700-1799
L'ancona è costituita da una cornice lignea, del 1700 a volute, girali di acanto e teste di cherubini, e sovrastata da un timpano spezzato con due cherubini, racchiudente un dipinto della Vergine con Bambino. Sono rappresentati in 10 pannelli a bassorilievo policromo, scene tratte dalla vita di Sant'Antonio. Cominciando dalla parte sinistra in alto: la morte di Sant'Antonio assistito dai suoi confratelli; il Santo che pone fine ad una contesa; la guarigione di un bambino; la risurrezione di un annegato; la liberazione di un indemoniato. Nella parte destra dell'ancona sono rievocati: il Santo che predica ai pesci; le tentazioni; il risanamento del fanciullo; il giovane resuscitato; il miracolo dell'Ostia
- OGGETTO ancona
- AMBITO CULTURALE Bottega Irpina
- LOCALIZZAZIONE Montella (AV)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cornice lignea risente, come gli altri altari della chiesa, stilisticamentè della cultura napoletana della seconda metà del secolo. Per certi particolari, di gusto piuttosto provinciale, riscontrabili specie nella fattura dei cherubuni, può essere attribuita a una bottega della zona, che risente del gusto predominante nella capitale. I pannelli che costituiscono l'ancona, stilisticamente molto affini a quelli dell'altra ancona presente nella stessa chiesa, vengono datati dalla Perriccioli intorno agli anni venti del secolo XVI, e attribuiti alla bottega di Giovanni Da Nola (1488-1558) per le rilevanti analogie riscontrabili con le opere giovanili dell'artista (retablo di Sant'Eustachio, nella chiesa di S. Maria la Nova e i Pastori del Presepe di S. Maria del Parto, entrambe a Napoli). Per il minuzioso descrittivismo dei paesaggi e degli interni si riscontrano ascendenze franco-fiamminghe ed iberiche, oltre ad un certo lirismo e ad una vibrante interpretazione tipica dell'Ordonez e del De Siloe, (attivi a Napoli a partire dal 1516). La Perriccioli distingue, però, per la diversa fattura dei pannelli, due autori: gli ultimi tre della parte destra li attribuisce ad un'artista molto vicino a Giovanni da Nola, i rimanenti sette, stilisticamente meno validi, ad un altro sempre operante nella stessa bottega, distinto però da un fare più rigido. Inoltre l'autrice suppone che quest'opera, come l'altra sia stata realizzata per la Chiesa di Trinità di Palazzo a Napoli, e che qui a causa dell'espropriazione del 1774, sia stata trasportata a Montella
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500060166-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
- DATA DI COMPILAZIONE 1983
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1997
2005
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0