Nascita della Vergine. Vergine

dipinto 1586 - 1586

Inserito all'interno di una monumentale quinta scenica, il riquadro vede un affollarsi di personaggi. Da sempre indicato come la rappresentazione della Nascita della Vergine, è invece possibile che vi sia dipinta la Nascita del Battista. Sembra, infatti, alquanto anacronistica la scelta di inserire la Nascita della Vergine dopo il riquadro con l'Annunciazione, mentre, la presenza al di sotto del riquadro della maestosa figura di San Giovanni Battista, alimenta l'ipotesi qui avanzata, ovvero che le ancelle inserite in primo piano stiano lavando e asciugando il piccolo Battista, appena nato. Tale idea può essere ulteriormente sostenuta dalla presenza dei Padri della Chiesa nel pannello centrale con l'Immacolata Concezione. Dal loro insegnamento, difatti, si apprende che san Giovanni Battista venne liberato dal peccato originale e santificato durante la Visitazione di Maria a Elisabetta, quando sussultò nel grembo materno al saluto della Vergine, che dentro di se custodiva il Signore. Sullo sfondo il riquadro vede un brulicare di figure femminili eccitate dall'avvenimento. Sulla sinistra un'ancella scalda un panno davanti al camino, mentre sulla sinistra due donne assistono Elisabetta, seduta sul letto a baldacchino.Grazie all'iscrizione che corre lungo la cornice esterna è nota la data di realizzazione dell'opera e il nome del committente, la badessa Francisca Antonia Pica. Ancora dibattuta è invece l'attribuzione. Leosini nel 1848 dice di riuscire ancora a leggere, vicino all'iscrizione, la firma di Giovanni Paolo Cardone. Secondo recenti ipotesi, a questo dovette affiancarsi l'operato di Tobia De Cicco (Cicchini)

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