I colori: l'azzurro, il giallo, il verde, il bianco, il bruno manganese con tonalità fresche e leggere. In primo piano la Vergine col Bambino; a sinistra una quinta a drappeggio e sullo sfondo un davanzale in mattoni con finestra aperta su paesaggio colinare. Il pezzo ricorda chiari esempi pittorici ed in particolare la pittrice ed acquafortista bolognese Elisabbetta Sirani. La Vergine, conrariamente alla raffigurazione che ne facevano altri ceramisti castellani, qui appare come una dolce mamma, che si "gode" il suo piccolo, al quale parla, sussurra parole dolci, e, più che adagiato sul grembo, lo tiene sulle braccia e lo avvicina e lo allontana lentamente dal suo sguardo come gli artisti, nella creazione delloro capolavoro, si staccano di tanto in tanto dall'opera per rimirarla. Il Bambino è sicuro, si lascia andare: ha un braccino abbandonato, con la manina destra che sfiora appena il mento rotondetto. E' una mattonella nella quale il tema della Madonna col Bambino è sentito e dona un fascino suggestivo. Nella Galleria viene indicata ai visitatori con l'appellativo affettuoso di "La Madonnina"