beato Nicola da Forca Palena

dipinto, ca 1601 - (?) 1601

Personaggi: beato Nicola da Forca Palena. Personificazioni. Paesaggi

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Larghezza: 124
  • ATTRIBUZIONI Strada Vespasiano (1582/ 1622)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Onofrio al Gianicolo
  • INDIRIZZO Piazza di Sant'Onofrio, 2, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Intorno a questo dipinto, peraltro pregevole, non si può dire che la critica si sia soverchiamente sforzata. Eppure già Ortolani, nella sua scheda del 1925, pur trovandolo di "interesse artistico mediocrissimo", lo attribuisce con giudizio, almeno secondo il lessico dell'epoca, a "scuola manierista romana, inizi XVII secolo", specificandolo opera di "ignoto di maniera fiacca", e identifica correttamente il soggetto mettendolo in rapporto con una delle due lapidi sottostanti (l'unica che sembra vedere). Huetter e Lavagnino ignorano il dipinto nelle due edizioni della loro guida della chiesa e Laura Gigli non migliora certo la situazione accennando a "un altro grande quadro (sic) raffigurante un santo non identificato". A completamento di tali ragguardevoli fatiche giunge l'apporto di Daria Borghese che nella sua raccolta di dati del 1996 ritiene l'affresco dipinto da pittore di ambito umbro-romano tra il 1450 e il 1550. A maggior precisazione del concetto, pur appellandosi a cattive condizioni dell'opera tali da renderla quasi illeggibile (?), riferisce l'impianto della figura e il paesaggio "ad una cultura figurativa di matrice umbro-toscana" mentre "alcuni dettagli come il volto del frate e il tipo di illuminazione rimanderebbero ad una cultura romana e farebbero supporre una datazione più tarda", risolvendosi infine per un'ipotesi di ridipintura di alcune zone. Personalmente (Roberto Barbieri) ritengo che l'affresco vada attribuito senza esitazioni a Vespasiano Strada, tra l'altro sicuramente attivo nel chiostro di S. Onofrio tra il 1599 e il 1601 (vedi schede 1200820738.0 e segg.). Già per quanto riguarda la figura, pur tenendo conto dell'estesa collaborazione di aiuti, in molti degli affreschi delle lunette del chiostro non è difficile trovare trattamenti simili dei panneggi dei frati e volti mostranti i medesimi caratteri di semplice e solido modellato e liquidità degli occhi. Ma ancora più stringente sembra un confronto tra gli elementi del paesaggio alquanto selvatico e pittoresco alle spalle del beato, dove già Ortolani notava felicemente un'eco del Brill, e il trionfo degli stessi elementi in molti affreschi dello Strada, quali ad esempio "Sant'Onofrio nutrito dalla cerva", "Sant'Onofrio ha la visione della colonna di fuoco", Sant'Onofrio erudito da Ermeo sulla vita eremitica", "Incontro di Pafnuzio e sant'Onofrio" e "Sant'Onofrio, in preghiera per coloro che offriranno a Dio in sua memoria, sente una voce rispondergli". In particolare in quest'ultima opera è ben visibile, sempre all'estrema destra, un gruppo di casupole molto probabilmente condotto a partire dallo stesso disegno servito per l'esecuzione del gruppo di casette e alberi alla destra del beato Nicola. Per quanto riguarda la datazione del dipinto vale la pena di rilevare che la parete sulla quale è stato realizzato è stata verosimilmente eretta intorno al 1601, in corrispondenza dei lavori di ampliamento e abbellimento della contigua cappella della Madonna di Loreto (vedi scheda 1200820676.0) e che la sepoltura del beato è stata oggetto di spostamenti e restauro nel 1606 (lapide)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente straniero in Italia
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200820672-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2000
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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