Sant'Apollonia, Santa Caterina da Siena e un diacono

dipinto ca 1350 - ca 1399

Personaggi: S. Apollonia; S. Caterina da Siena; Dio Padre. Figure maschili: diacono. Abbigliamento religioso: saio domenicano; pianeta. Attributi: (S. Apollonia) tenaglie. Simboli del martirio: palma. Paesaggi: colline

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Viterbese
  • LOCALIZZAZIONE Tarquinia (VT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco è un palinsesto. Su un dipinto murale databile ai secc. XIV-XV raffigurante Dio Padre e probabilmente altre figure inserite in una serie di archeggiature oggi poco visibili, è stato eseguito un altro affresco datato al primo decennio del sec. XVI con la rappresentazione dei Santi Apollonia, riconoscibile dalle tenaglie tenute nella mano destra, S. Caterina da Siena e da un diacono. Nonostante l'alta qualità del dipinto, per le condizioni dello strato pittorico, è difficile darne una lettura stilistica soddisfacente ed un'attribuzione. I caratteri ancora leggibili, relativi all'affresco più tardo, ne fanno un chiaro esempio di pittura cinquecentesca viterbese, forse attribuibile ad un pittore vicino a Pastura (Antonio del Massaro). L'ipotesi può trovare conferma da un punto di vista storico poiché la bottega di Pastura in quegli anni aveva eseguito per la stessa chiesa di S. Giovanni la tavola con la Madonna in trono e il Bambino, datata al 1509 ed ora conservata al Museo Nazionale, e l'affresco con il Compianto sul Cristo morto. Analogie stiulistiche e formali con la pittura di Pastura se ne trovano a sufficienza se per esempio confrontiamo l'affresco qui in esame con quello staccato in S. Cosimato a Roma, dove oltre alla medesima tipica composizione piramidale, torna anche la stessa gestualità delle figure unite in un muto colloquio. Va considerata anche la resa spoglia del paesaggio retrostante, simile a quello del vicino Compianto sul Cristo morto. Faldi I, Pittori Viterbesi, Roma 1970, p. 44, fig. 172, ritiene che gli affreschi di S. Cosimato, per la loro analogia con la tavola suddetta di Tarquinia, siano da riferire alla fine della carriera di Pastura. La vicinanza di questo affresco romano e questo dipinto non fa che indirizzare verso l'attribuzione a Pastura. Un ultimo particolare compositivo, induce a collocare l'opera nella cerchia immediata di Pastura: questi, infatti, è aduso collocare le sue figure in coincidenza con fondi di rocce o monti che le proiettano in avanti, esaltandole, si veda il dipinto in S. Cosimato, S. Gerolamo in S. Maria Nova a Viterbo, la figura di centro nell'Astronomia nell'appartamento Borgia in Vaticano e, nella stessa sede, i Santi Paolo eremita e Antonio Abate (Sala della Vita dei Santi). Infine un confronto può portarsi tra la testa del santo diacono e quella di Battista e di S. Lorenzo nell'affresco di S. Maria Nova. Purtroppo per la scarsa leggibilità e per l'esiguità delle informazioni relative allo strato pittorico con Dio Padre datato al sec. XIV, non è possibile sostenerne un commento stilistico e storico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200239510
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1350 - ca 1399

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE