Papa Clemente XI al capezzale di un moribondo

dipinto 1710 - ca 1718

tela dipinta

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 172 cm
    Larghezza: 246 cm
  • ATTRIBUZIONI Ghezzi Pier Leone (1674/ 1755)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria nazionale delle Marche
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo ducale
  • INDIRIZZO Piazza Rinascimento, 13, Urbino (PU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fa parte di un ciclo di sei tele raffiguranti alcune scene della vita del pontefice Clemente XI, al secolo Giovanni Francesco Albani, insieme a "Papa Clemente XI distribuisce la comunione in Laterano", "Clemente XI consacra un vescovo", "Udienza pubblica di Clemente XI in San Pietro", "Clemente XI celebra una funzione in San Pietro", "Clemente XI segue la processione del Santissimo in piazza San Pietro". Il ciclo è originariamente destinato alla residenza papale di Castelgandolfo ma, per ragioni tuttora sconosciute, arriva invece a Urbino, patria natia del papa Albani, e viene custodito fino al 1888 nel Collegio dei Nobili, in seguito Collegio Raffaello, sede municipale. Il riconoscimento del ciclo come quello commissionato dal Papa a Pier Leone Ghezzi è dovuto ad Anna Lo Bianco (Lo Bianco, 1985), la quale riscopre la connessione esistente tra le tele e una lettera del 1710 del Poerson a D’Antin (riferita da Anatole De Montaiglon nel 1889 in Correspondance des directeurs de l'Académie de France à Rome avec les Surintendants des Bâtiments, publiée d'après les manuscrits des Archives nationales), nella quale si parla di sei grandi quadri raffiguranti le “pie occupazioni” del Pontefice. A sostegno dell’ipotesi della commissione al Ghezzi sono da ricordare i rapporti che questo ha avuto con il papa Albani, che nel 1708 lo nomina pittore della camera apostolica e nel 1712 gli affida la decorazione della cappella Albani in San Sebastiano fuori le Mura, a Roma. La realizzazione del ciclo si deve porre cronologicamente negli anni Dieci del Settecento, plausibilmente entro il 1718. Gli studi sulla serie si sono concentrati, negli ultimi anni, sul riconoscimento delle diverse mani di aiuti e collaboratori che possono aver lavorato al fianco del pittore o al suo posto, per quanto l’ideazione delle scene dovrebbe spettare al solo Ghezzi. Vittorio Casale (Casale, 2000) ha proposto il nome di Biagio Puccini per Papa Clemente XI distribuisce la comunione in Laterano e per la tela in questione, ma, se nel primo caso la critica concorda su un lavoro a quattro mani tra Ghezzi e Puccini, per Clemente XI al capezzale di un moribondo il nome avanzato è attualmente allontanato. La “pia occupazione” rappresentata nell’opera è ambientata in un ospedale, uno spazio piuttosto scarno e affollato, in cui l’attenzione dell’osservatore viene assorbita dalle figure del moribondo e del Pontefice al suo fianco in atto di somministrare l'estrema unzione. Su un pilastro dell’architettura di fondo, posto esattamente sopra la testa del morente, spicca lo stemma dell’Ordine degli Ospedalieri di Santo Spirito. Il quadro vuole testimoniare infatti, con intenti cronachistici nonché celebrativi, un episodio avvenuto il 14 marzo del 1701: la visita di Clemente XI all’ospedale di S. Spirito in Sassia. Come nelle altre tele del ciclo, la cura di Ghezzi per i dettagli si concentra abbondantemente sulle fisionomie e sugli abiti degli astanti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100263336
  • NUMERO D'INVENTARIO 1990 D 318
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale delle Marche
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2024
  • ISCRIZIONI in alto a sinistra - LAGV[...]A IRACUND[...] CLEMENT[...] - capitale - a pennello -
  • STEMMI al centro - religioso - Stemma - Ordine degli Ospedalieri di Santo Spirito - 1 - Lo stemma è composto da una doppia croce a bracci trasversali ("croce di Lorena")
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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