Papa Clemente XI celebra una funzione in San Pietro
dipinto
1710 - ante 1715
Tela dipinta
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
-
ALTRE ATTRIBUZIONI
GHEZZI PIER LEONE
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria nazionale delle Marche
- LOCALIZZAZIONE Palazzo ducale
- INDIRIZZO Piazza Rinascimento, 13, Urbino (PU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1708, Papa Clemente XI Albani nomina Pier Leone Ghezzi pittore della Camera Apostolica. Nell’ambito di questa carica si inquadra la commissione di sei tele raffiguranti le “pie occupazioni” del Papa, identificabili nei “grandi quadri” destinati a un salone del Palazzo di Castelgandolfo, ricordati in una lettera del 1710 inviata da Poerson a D’Antin (De Montaiglon, 1889). Successivamente le tele passarono a Urbino e dal Collegio Raffaello, già Collegio dei Nobili, nel 1888 arrivarono al Museo dell'Istituto di Belle Arti delle Marche, primitivo nucleo della Galleria Nazionale delle Marche, dove sono tutt’ora conservate. Le tele, tra cui l’opera in esame, costituiscono un precoce esempio di pittura di documento, il cui intento celebrativo viene sostituito dall’esigenza di testimoniare le fasi salienti della vita quotidiana del pontefice, attraverso uno stile narrativo che svela la familiare dimestichezza che, al di là dei ruoli, doveva legare l’artista marchigiano al committente urbinate. L’opera in questione, parte di questo ciclo di sei tele, ritrae Papa Clemente XI mentre celebra una funzione all’interno della Basilica di San Pietro, chiaramente riconoscibile grazie ad alcuni tipici attributi, quali le colonnine tortili del baldacchino berniniano. Il Papa, raffigurato in trono, è affiancato da altri membri del clero. In secondo piano sono raffigurati i fedeli che prendono parte alla celebrazione. Non vi sono dubbi circa la regia che ha guidato l’esecuzione dei dipinti, che si deve al Ghezzi, mentre la realizzazione materiale delle opere va data ad altre mani. Per la tela in esame, l'esecuzione materiale è stata attribuita a Michelangelo Ricciolini (forse allievo di Carlo Maratta, anch’egli protetto di Papa Clemente XI), il cui cognome, tra l’altro, compare, sottoforma di postilla aggiunta, in un elenco ottocentesco conservato nell'Archivio dell'Istituto d'Arte di Urbino, accanto al riferimento dell’intera serie dei dipinti, nonché a un ritratto del pontefice. Si ipotizza che i dipinti giunsero a Urbino attraverso la nobile e potente famiglia degli Albani in modi e tempi imprecisati
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100263331
- NUMERO D'INVENTARIO 1990 D 314
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale delle Marche
- ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 2009
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2024
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0
ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'














Leaflet | © OpenStreetMap contributors, Points © 2012 LINZ