Dottore della Chiesa
disegno,
1550-1599
Picchi Giorgio (attribuito)
1550-1560/ 1605
Il disegno sul recto rappresenta una figura maschile seduta, avvolta da un ampia e ricca veste panneggiata, in atto di scrivere su un libro aperto sulle ginocchia; accanto vi è acennato da pochi tratti lo studio per un putto. Sul controfondo in alto al centro compare la scritta "Giorgio Picchio", mentre sul bordo in alto a sinistra il numero "230" e una scritta non decifrabile
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ sanguigna
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ATTRIBUZIONI
Picchi Giorgio (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale delle Marche di Urbino
- LOCALIZZAZIONE Palazzo ducale
- INDIRIZZO Piazza Rinascimento, 13, Urbino (PU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno è attribuibile alla mano del pittore baroccesco Giorgio Picchi, nato a Casteldurante (l'attuale Urbania) e molto attivo sia entro i confini del ducato che fuori, in particolare a Roma. Discendente da una importante famiglia di maiolicari durantini, trascorre nella città santa almeno la prima infanzia, poichè il padre vi aveva aperto una bottega; la sua iniziale formazione artistica è di matrice tardo manierista, zuccaresca. A Roma, in questo periodo, fervono i preparativi del Giubileo; è questa l'aria, ricca di stimoli ed innovazioni, che lo arricchiranno. Nel 1582 il Picchi è attivo a Urbania dove lascia la prima opera nota, l'"Immacolata Concezione" per la chiesa di San Francesco; proprio in questa opera si delineano tratti che poi caratterizzeranno tutta la sua produzione, la rielaborazione personale della maniera baroccesca che da esito ad una pittura dal colore corposo e squillante, dal piglio caricato delle figure e dai forti contrasti luministici. Nel 1601 è documentato a Roma tra i pittori marchigiani attivi nelle imprese decorative di Papa Sisto V, anche se non è stata ancora identificata nessuna opera di questo periodo. In seguito è a Rimini dove lascia la sua maggiore opera, il ciclo di "Storie di San Martino" nell'omonima chiesa. Secondo il contemporaneo Flaminio Terzi, muore nel 1605 all'età di cinquant'anni; da qui si può fissare la data di nascita tra il 1550 ed il 1560. L'ultima maniera del Picchi è caratterizzata da una pittura più moderata, dai toni pastello e dalla costruzione scenica più semplificata
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100263194
- NUMERO D'INVENTARIO 262/D
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale delle Marche
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 2008
- ISCRIZIONI Sul controfondo in alto al centro; sul bordo in alto a sinistra - Sul controfondo in alto al centro compare la scritta Giorgio Picchio, mentre sul bordo in alto a sinistra il numero 230 e una scritta non decifrabile - a penna - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0