motivi decorativi vegetali, figure allegoriche e stemma Della Rovere
soffitto a cassettoni,
post 1553 - ante 1555
Zuccari Taddeo (1529/ 1556)
1529/ 1556
Il soffitto si compone di quarantanove cassettoni decorati in delicate tonalità di grigio, rosso e ocra, definiti da una cornice a dentelli e ripartiti da riquadri aggettanti, all'incrocio dei quali è posta una borchia a forma di ghianda, allusiva alla pianta dei Della Rovere. Nel cassettone centrale è dipinto lo stemma di Guidobaldo II, gli altri lacunari propongono una scelta di temi figurativi tipici della grottesca cinquecentesca talora disposti intorno a riquadri a grisaille con divinità mitologiche. I cassettoni che circondano lo stemma recano immagini narrative e di contenuto allegorico
- OGGETTO soffitto a cassettoni
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ATTRIBUZIONI
Zuccari Taddeo (1529/ 1556)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo del Duca
- INDIRIZZO piazza del Duca, 9, Senigallia (AN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il soffitto ci propone un programma iconografico di chiaro contenuto satirico che coinvolge il committente e l'artista, e si accompagna alla sottile vena giocosa, quasi umoristica, collegabile al tema della festa e del carnevale. Questa atmosfera si avverta già nello stemma di Guidobaldo II, non impostato frontalmente ma bensì di sguincio, per proseguire nei lacunari figurati allusivi alle imprese vittoriose del Duca e alle raffigurazioni satiriche dei letterati e dei pittori. L'interesse di queste figurazioni non consiste solo nella garbata ironia con cui l'autore affronta la celebrazione del committente, ma anche nel modo in cui riesce a trattare un tema iconografico convenzionale e ripetitivo come la grottesca, conferendogli una ricchezza di contenuto che preannuncia la fortuna della pittura di genere. Il fare sciolto, morbidamente chiaroscurato e il tono quasi narrativo hanno suggerito l'attribuzione a Taddeo Zuccari. L'immediatezza esecutiva delle pitture, quasi senza seguire un disegno sottostante, fa ritenere ridotto l'intervento di aiuti se non per alcuni lacunari dove è evidente l'esecuzione minuziosa e controllata del collaboratore. Il tipo di grottesca proposto nel soffitto di Senigallia è ripreso, nei decenni a seguire, soprattutto in area pesarese, si vedano gli ornati nell'Oratorio di Santa Croce e nella cappella dell'Annunziata a Urbino, dipinti da un seguace del Viviani, e la "Palazzina" di Sant'Ippolito
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100209328-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2003
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0