Diana ed Endimione

stampa stampa di traduzione, 1700 - 1749
Ferlonus Pietro (notizie Prima Metà Sec. Xviii)
notizie prima metà sec. XVIII

Divinità: Diana. Personaggi: Endimione. Attributi: (Diana) mezzaluna sul capo. Attributi: (Endimione) cane dormiente. Abbigliamento: tunica. Animali: cane. Vegetali

  • OGGETTO stampa stampa di traduzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquaforte
  • MISURE Altezza: 260 mm
    Larghezza: 203 mm
  • ATTRIBUZIONI Frezza Giovanni Girolamo (1659/ 1743): incisore
    Ferlonus Pietro (notizie Prima Metà Sec. Xviii): disegnatore
    Zampieri Domenico Detto Domenichino (1581/ 1641): inventore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Toschi Mosca
  • INDIRIZZO Piazza Toschi Mosca, 29, Pesaro (PU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa rappresenta la dea Diana che accarezza dolcemente Endimione, il giovane di straordinaria bellezza da lei amato ritratto immerso nel sonno in compagnia di un cane anch'esso addormentato. Il giovane pastore al quale Giove ha assicurato la giovinezza infinita facendolo cadere in un sonno eterno, fonte di ispirazione per molti poeti e artisti come simbolo di bellezza, viene visitato ogni notte dalla dea che in tale iconografia ha il ruolo per lei inconsueto dell'amante, seppur casta: infatti all'origine questo mito era riferito alla dea Luna, o Selene, più incline alle vicende amorose, con la quale Diana venne in seguito identificata. Si tratta di una derivazione dall'affresco realizzato dal Domenichino in palazzo Giustiniani-Odescalchi a Bassano di Sutri dove sono raccontate le Storie di Diana (Spampinato M. S., 1996). L'opera incisa dell'acquafortista e bulinista Gerolamo Giovanni Frezza, infatti, comprende soprattutto intagli di riproduzione (Bellini P., 1995) in linea anche con la tendenza settecentesca al recupero dei modelli classici che ha portato numerosi artisti a riprodurre fedelmente o rielaborare soggetti tratti da celeberrime opere. Relativamente all'acquisizione del pezzo da parte dei Musei Civici di Pesaro si è scelto di indicare genericamente come terminus post quem l'anno di morte della marchesa Vittoria Toschi Mosca (1885), anche se si segnala che fin dal 1877 l'illustre cittadina stilò un testamento in cui lasciava alla città il Palazzo Mazzolari da lei acquistato per collocarvi la propria collezione artistica con l'obbligo espresso di stabilirvi subito un pubblico museo rivolto alla studiosa gioventù (Barletta C.-Marchetti A., 1994)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100142385
  • NUMERO D'INVENTARIO inv., n. I.G. 2998
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2003
    2006
  • ISCRIZIONI in basso a destra - Ioan. Hieronymus Frezza sculp. Romae Sup. Lic - corsivo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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