San Taddeo
statua,
1644 - 1644
Mochi Francesco (attribuito)
1580/ 1654
Figura frontale di uomo anziano con la testa volta a sinistra, piede sinistro in avanti e gamba piegata per cui il busto risulta incurvato verso sinistra. Il viso è caratterizzato da folta barba, capelli corti e ricciuti, fronte corrugata e bocca aperta. Suoi attributi sono un libro aperto sulla mano destra e un'alabarda. La figura piega il braccio sinistro in modo che le dita delle mani si tocchino. La lunga veste ha una scollatura rotonda ed è stretta in vita da una fascia: il mantello copre il braccio destro e passando dietro la schiena avvolge la gamba sinistra per poi ricadere per un lembo sull'avambraccio destro
- OGGETTO statua
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MATERIA E TECNICA
MARMO BIANCO
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ATTRIBUZIONI
Mochi Francesco (attribuito): scultore
- LOCALIZZAZIONE Magazzini dell'Opera del Duomo
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'apostolo Giuda Taddeo viene solitamente raffigurato come un uomo maturo barbuto i cui attributi sono il libro o un rotolo, a ricordo della sua missione apostolica in Asia Minore e uno strumento di martirio, clava, scure, ascia, spada e albarda, a seconda delle versioni della leggenda. La statua del duomo di Orvieto è opera di Francesco Mochi: gli era stata commissionata nel 1631, quando i Soprastanti della fabbrica "concesserunt ill.ri D.Francisco Moco de Montevarco (....) opus faciendi et perficiendi unam statuam ex tribus apostolis deficientibus in Ecclesia prefata, scilicet SS. Simoni, Taddei et Matthiae" (A.O.D.Orvieto, Rif. 1631-1654, c. 23 t., 3 giugno 1631). La scultura fu terminata solo nel 1644 quando l'artista ebbe concluso la Veronica per S. Pietro e in seguito a numerosi solleciti degli orvietani (gennaio 1638, giugno 1640, novembre 1640). La statua, realizzata a Roma, giunse a Orvieto il 10 agosto 1644 trasportata da un carro trainato da "nove paia di bufali", che si ribaltò due volte provocando la rottura del libro che l'apostolo tiene in mano (A.O.D. Orvieto, Mem. VIII, c. 119; Rif. 1631-54, c.114, c.161). Infatti sulla parte sinistra del libro è visibile una fenditura. La statua di S. Taddeo era collocata vicino al fonte battesimale "a mano manca quando si entra in chiesa" (A.O.D. Orvieto, Memoriale VIII, cc. 118-120, 15 ottobre 1644), dove viene ricordata dal Clementini (c. 41), dal Majoli (1829, 1945, p. 39) e in una incisione del 1791 (Della Valle, 1791, II tav. IV). Nel 1897 venne trasferita nel Palazzo Soliano adibito a Museo insieme alle altre statue che si trovavano nella navata del Duomo (A.O.D. Orvieto, busta 29, fasc. IX). Francesco Mochi, grande scultore barocco precedente Gian Lorenzo Bernini, aveva già lavorato per il Duomo di Orvieto, realizzando l'Annunciata (1605-08) con l'angelo (1603-05) e il S. Filippo (1609-10). Egli venne fatto conoscere ai Soprastanti della Fabbrica da Mario Farnese presso il quale lavorava da giovane, con tre lettere del 1603 con cui li prega di fargli fare uno degli Apostoli "assicurando che riuscirebbe stupendamente" (A.O.D., Rif. 1589-1404, c. 304 t.)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000064823
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2012
- ISCRIZIONI sulla base a sinistra - "OPUS FRANCISCI MOCHI 1644" - Mochi Francesco - a caratteri capitali - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0