tondo con busto di Santo
dipinto,
1370 - 1384
Ugolino Di Prete Ilario (e Aiuti)
notizie seconda metà sec. XIV
Bernardino Di Betto Detto Pinturicchio (bottega)
1454 ca./ 1513
Decorazione pittorica frammentaria di uno dei medaglioni attorno alla finestra circolare di destra
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Ugolino Di Prete Ilario (e Aiuti)
Bernardino Di Betto Detto Pinturicchio (bottega)
- LOCALIZZAZIONE Basilica Cattedrale di Maria Santissima Assunta già Santa Maria della Stella
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione della tribuna fu commissionata a Ugolino di Prete Ilario nel maggio del 1370. Dai documenti apprendiamo che Ugolino ebbe parecchi aiuti: Onofrio di Amedeo (forse da identificare con Nofrio di Caterina, che nel 1367 a Sermognano dipinge l'emblema dell'Opera del Duomo in una casa); Francesco d'Antonio Cecchi (assunto nel 1370 per 10 soldi, continua a collaborare con Ugolino tra il 1373 e il 1378 per 15 soldi); Nicolò di Zenobio (dal 1370 al 1373); Angelo Lippi (ricordato solo nel 1370); Meco Coste (ricordato solo nel 1370); Giovanni di Andreucci (a Orvieto nel 1375, nel 1378 è ad Assisi per restaurare la vetrata della Basilica Superiore di S. Francesco); Nello di Ciuccio; Andrea di Giovanni; Cola Petruccioli (collaboratore di Ugolino tra il 1372 e il 1380). Ugolino di Prete Ilario viene ricordato per la prima volta nel 1357, quando dà inizio alla decorazione pittorica della Cappella del Corporale, che porta a termine nel 1364. Tra il 1364 e il 1370, Ugolino lavora ai mosaici della facciata. La cultura pittorica di questo maestro è in stretto rapporto con la pittura senese di Lippo Vanni, Luca di Tommè e soprattutto Ambrogio Lorenzetti, del quale Ugolino riprende il gusto per le ricerche spaziali, sviluppando contemporaneamente un'attenzione al particolare che precorre il gusto narrativo tardo-gotico. Longhi (1940, p. 189) lo indica tra i precursori della pittura di Gentile da Fabriano. Nella parete sud, la decorazione trecentesca, forse rovinata, fu integrata nell'ultimo decennio del '400 con interventi successivi del Pinturicchio (che, cancellando le vecchie pitture, ridipinse due Evangelisti e due Dottori della Chiesa) e di Antonio da Viterbo, detto il Pastura (che realizzò alcune integrazioni nel secondo e terzo registro dal basso, conservando l'impianto originario, e rifece interamente alcune scene nel registro inferiore, adeguandosi al tessuto pittorico preesistente)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060922
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
- ISCRIZIONI nel cartiglio - [---]/ PECCATORUM - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0