San Cristoforo
decorazione a intarsio,
1859 - 1859
Ludovico Mari (attribuito)
XIX sec
Perali Carlo (e Aiuti)
XIX sec
Perali Nicola (e Aiuti)
XIX sec
Perali Giuseppe (e Aiuti)
XIX sec
Palmieri Costantino (e Aiuti)
XIX sec
Figura frontale maschile con busto inclinato verso sinistra e Bambino con aureola sulla spalla destra. San Cristoforo è raffigurato come uomo di media età: ha l'aureola, capelli corti, baffi e corta barba scura; indossa tunica e mantello fermato sul petto da spilla quadrilobata. Con la mano sinistra tiene bastone da pellegrino formato da una palma con la destra tiene il bambino sulla spalla destra. Il bambino ha capelli corti e ricciuti, viso pafuto, indossa tunica e mantello
- OGGETTO decorazione a intarsio
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ATTRIBUZIONI
Ludovico Mari (attribuito): disegnatore
Perali Carlo (e Aiuti): decoratore
Perali Nicola (e Aiuti)
Perali Giuseppe (e Aiuti)
Palmieri Costantino (e Aiuti)
- LOCALIZZAZIONE Basilica Cattedrale di Maria Santissima Assunta già Santa Maria della Stella
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Cristoforo, antico santo e martire cristiano, dal 1969 non è più annoverato tra i santi del calendario cattolico a causa della sua dubbia storicità. Nell'iconografia compare quasi sempre in un'unica scena: quella in cui trasporta sulle spalle il Bambino Gesù facendogli traversare il fiume. Secondo la "Legenda Aurea" Cristoforo era un cananeo di statura gigantesca che voleva mettersi al servizio dell'uomo più potente della regione. Dopo aver servito un re e il demonio stesso, si mise al servizio di Cristo e si dedicò a trasportare i poveri e i deboli al di là del fiume. Un giorno capitò di trasportare un bambino che ad ogni passo diveniva più pesante. Il bambino era Cristo e disse al Santo che aveva portato sulle spalle il peso del mondo. Per dargli un segno invitò Cristoforo a piantare nel terreno il suo bastone (un tronco di palma); il giorno dopo esso era ricoperto di fiori e frutti. Cristoforo morì decapitato. Il Santo viene raffigurato per lo più barbato, ha fattezze simili a quelle di San Pietro; il suo bastone è costituito da una palma dalla quale pendono grappoli di datteri. Era il patrono dei viandanti.La fattura di questa tarsia è documentata al 1859 (Fumi), essa fu eseguita durante i lavori di restauro del sec. XIX diretti da Ludovico Mari Girolamo Saracinelli. L'esecuzione materiale spetta ad uno dei collaboratori locali. L'esecuzione materiale spetta a uno dei collaboratori del Mari e del Saracinelli, gli artigiani locali Carlo Perali, Nicola, Giuseppe e Costantino Palmieri
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060751
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2012
- ISCRIZIONI a destra e sinistra della testa della figura di santo - S XPO / FO RVS - TARSIA - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0