Cristo deposto dalla croce

scultura, 1236 - 1236

Scultura lignea in pioppo ancorata ad una Croce non coeva con terminazione inferiore sagomata a monte proveniente dalla Croce originaria. Nel Cristo deposto le gambe e la testa sono di legno pieno, mentre le braccia, le mani e due alette che formano i capelli sono state ricavate a parte e poi collegate con perni; il busto è scavato e assottigliato nella parte posteriore

  • OGGETTO scultura
  • MISURE Altezza: 179 cm
    Larghezza: 130 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Umbro
  • ATTRIBUZIONI Maestro Della Deposizione Di Roncione (attivo Umbria, 1236)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Priori
  • INDIRIZZO Corso Pietro Vannucci, 19, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Crocifisso fu scoperto da De Francovich nel 1927 nella chiesa di Santa Maria di Roncione presso Deruta. Faceva parte di un gruppo ligneo raffigurante la Deposizione. Il Fabretti (1845, pp. 341-342) ricorda la presenza delle altre statue (Madonna, San Giovanni Evangelista, Nicodemo, Giovanni D'Arimatea e Santa Lucia), collocate separatamente nelle nicchie della chiesa, che vennero forse vendute alla fine del XIX secolo. Santi (1969, p. 137) riconosce tuttavia alcune frammentarie parti della Madonna in una statua " vestita" conservata ancora nella chiesa. De Francovich (1937, pp. 5-6; 194 3, p. 14) elenca quest'opera tra le Deposizioni dell'Italia centrale inserendola nella corrente laziale dell'arte romanica; successivamente (1957, pp. 20, 38 e 40-53) sottolinea nella produzione umbra i decisivi influssi dell'arte lombarda, filtrati attraverso la scultura marchigiana. Rosati (1958, col. 436) vi individua rapporti con la cultura antelamica. Carli (1960, p. 31) ne sottolinea la dipendenza dal gruppo di Tivoli. Riguardo alla provenienza, Lunghi (2013) dalla lettura delle visite pastorali del tempo, presuppone la probabile provenienza dalla chiesa di San Severo di Piazza a Perugia dove, nel 1571, è documentato un simulacro "antichissimo" di un crocifisso con altri santi, rimosso poco dopo per ordine del vescovo Fulvio Della Corgna (riportato in Garibaldi, 2015, p. 517). Benazzi (1994, pp. 49-51), propone una rilettura del problema attributivo attraverso una revisione dei ruoli degli "scultori itineranti" sia nella scultura monumentale che in quella lignea. Burresi (2004, p. 578) riferisce la pertinenza del gruppo di Roncione a un'area culturale individuabile nell'Italia centrale la cui attività è posta cronologicamente tra le date della Madonna di Prete Martino del 1199 proveniente da Sansepolcro e la metà del secolo XIII
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000017129
  • NUMERO D'INVENTARIO 925
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sulla tavoletta sagomata ai piedi della Croce - Hopera ista fabr/icata fuit anno / 1236 reformata do Lu/duici de Barbarodi s / prioris dicte ecclesie / Sancte Marie de Roncione. 1492. De. Mense Augus/ti Nicolaus. Porisi pinsit / [Res]taurata. A. R.D. Erme/negildo Caraffa . Anno 1784 / manse Augusti. Jo Meazzi ripinse - Meazzi G. (?) - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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