san Bartolomeo
placchetta
Placchetta ovale. Vi è raffigurato san Bartolomeo, lavorato ad alto rilievo. Sulla parte destra dell'avorio, iscrizione che identifica l'apostolo in senso parallelo alla figura
- OGGETTO placchetta
-
MATERIA E TECNICA
avorio di tricheco/ incisione, intaglio
- AMBITO CULTURALE Bottega Mosana Ambito Francia Settentrionale
-
ALTRE ATTRIBUZIONI
Maestro Di Echternach
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
- INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'atttribuzione al Maestro di Echternach, con data attorno all'anno 1000, proposta da Goldschmidt (1926) e confermata da Zastrow (19779, è stata invalidata da Gaborit-Chopin (in Ciseri 2018, p. 128). La studiosa ha messo in relazione la placchetta in esame con quelle in avorio di tricheco raffiguranti i Santi Giovanni e Giacomo del Musée d'Art et d'Archéologie Antoine Vivenel di Compiègne (invv. 2757-2758) e una con San Pietro del British Museum di Londra (inv.1989, 0514.1), che presentano tutte le stesse caratterstiche: "intaglio profondo e sicuro, ampie aureole concave, proporzioni identiche, orecchie scoperte, occhi sporgenti segnati da un foro di trapano e cascate di pieghe a scalino" (Ivi, p. 127). Questi quattro esemplari sono accostabili, secondo la studiosa, al Cristo in Maestà del Museum Schnütgen di Colonia (inv. B 121; 1100 circa, Mosa o Francia del Nord). Il modo di panneggiare espresso nel San Bartolomeo è affine a quello dei personaggi della Croce dei Cloisters (New York, The Metropolitan Museum of Art, The Cloisters Collection, inv. 63.12), benché le proporzioni delle figure e le teste più grosse indichino un'altra area di produzione. Il modo di panneggiare degli avori di Firenze, Londra e Compiègne, in cui vi sono rimandi bizantini, si ritrova in opere, miniature e oreficerie, dell'area mosana e della Francia del Nord verso il 1150. Secondo la critica, le placchette dovevano appartenere a un insieme raffigurante un collegio apostolico con al centro Cristo in trono (Ivi). Quanto alla provenienza, poco è noto: gli avori di Compiègne sono stati donati al museo nel 1843 da Antoine Vivenel, che aveva riunito la sua collezione nei primi decenni dell'Ottocento: forse i quattro apostoli, smembrati dallo stesso insieme, sono apparsi, in data anteriore al 1843, sul mercato antiquario
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901395384
- NUMERO D'INVENTARIO Collezione Carrand 74
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- ISCRIZIONI sulla parte destra in senso parallelo alla figura - BARTHOLOMEV(S) - numeri arabi - a inchiostro - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0