girali
placca di legatura
Placca rettangolare. Larga cornice, decorata a incisione, con girali abitati, a partire dall'angolo in basso a sinistra e procedendo verso destra, da una testa umana di profilo dalla cui bocca esce un tralcio, un quadrupede, un uccello, due quadrupedi, una testa umana che sputa un tralcio, un quadrupede, un drago, un piccolo quadrupede, un quadrupede, un mascherone che sputa foglie e una testa umana che sputa un tralcio. Questa fascia è delimitata, al centro, da un listello con ovoli alternati a perle, che circoscrive sei coppie simmetriche di girali, con fioroni, fogliami, e pigne al centro delle volute, lavorati a traforo
- OGGETTO placca di legatura
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MATERIA E TECNICA
avorio/ foratura, incisione, intaglio, pittura
- AMBITO CULTURALE Ambito Francia Settentrionale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
- INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iconografia della fascia decorativa esterna della placca, con teste umane prodotte dai tralci, si collega alla leggenda iraniana dell'albero Wāq Wāq, che produce frutti dotati di parola. Goldschmidt ha proposto di riconoscere nell'avorio un coperchio di cofanetto, ma la disposizione dei fori ha fatto propendere la critica successiva per un piatto di legatura. Esempi di piatti di legatura con sola decorazione vegetale sono quelli di St. Gallen, scolpiti dal monaco Tuotilo verso il 900, e del Vaticano. In particolare, l'avorio del Bargello mostra affinità con un pannello sangallese, anch'esso caratterizzato da sei coppie simmetriche di girali abitati e legati ad anelli (Gaborit-Chopin in Ciseri 2018, p. 130). I girali della placca in esame, dagli steli spessi e legnosi e dalle piccole foglie stondate e arricciate, trovano riscontri nelle miniature del XII secolo di varia origine. Se Goldschmidt gli avvicinava gli ornati di alcuni codici mosani, quali la Bibbia di Floreffe o la Bibbia di Arnstein; Gaborit-Chopin osserva che girali simili ricorrono in codici della Normandia o delle regioni vicine. Somiglianze vi sono, infatti, con la decorazione delle iniziali di un Messale dell'abbazia di Sain-Benoȋt-sur Loire (ante 1173, Avranches, Bibliothèque municipale, ms. 41), e con quella di una miniatura del Liber Sancti Jacobi di Santiago di Compostela (Ovest o Nord della Franca, 1150 circa; Archivio de la Catedral, lib. I, c. 163). Somiglianze vi sono anche con una miniatura di un codice di sant'Agostino proveniente da Pontigny (1125-1150 circa, Clamecy, Musée municipal), in cui tra i girali a foglioline ripiegate compaiono animali dal lungo collo, un mascherone e un profilo umano da cui fuoriescono tralci. La rappresentazione dell'albero di Wāq Wāq è visibile anche nel manoscritto borgognone Lezionario di Citeaux (Digione, Bibliothèque municipale, ms. 641). Girali con tralci intramezzati da pigne ricorrono anche nell'archivolto del portale della chiesa di Saint-Lazare ad Avallon. Gaborit-Chopin suggerisce inoltre, stante il carattere aniconico dell'avorio, di collegarlo alla spiritualità cistercense (cfr. in Ciseri 2018, p. 131)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901395380
- NUMERO D'INVENTARIO Collezione Carrand 69
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0