Pie donne al Sepolcro. pie donne al Sepolcro
placca di legatura
Placca di forma quasi quadrata, incorniciata da una fascia con foglie accartocciate in cima, entro doppia modanatura. Gli angoli sono segnati da fiori a quattro petali attraversati da fili perlati. Lo spazio centrale è occupato dalla raffigurazione di due pie donne al sepolcro, accolte dall'angelo. Questo, sospeso al di sopra del sarcofago, indica loro il lenzuolo funerario appallottolato nel sepolcro vuoto, simile a una rotonda a più piani, posta davanti a una basilica fiancheggiata da due torri. In primo piano a destra, due soldati giacciono addormentati
- OGGETTO placca di legatura
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MATERIA E TECNICA
avorio/ intaglio/ incisione
- AMBITO CULTURALE Ambito Francia Settentrionale
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Ambito Belga-renano
Area Di Liegi
Ambito Fiandre - Basso Reno
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
- INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Avorio lavorato con raffinatezza e precisione per il dettaglio. Avvicinato a livello iconografico ad avori carolingi e ottoniani, mostra punti in comune con la stessa scena miniata nel Sacramentario di Saint-Gereon di Colonia (1000 ca; Parigi, Bibliothèque nationale de France, ms. lat. 817), ma è vicina anche alla miniatura del Salterio di Saint Albans (1130 ca, Hildesheim, Dombibliothek, ms. St. God. I, c. 50), dove si ritrova, pur nelle differenze compositive, lo stesso allungamento delle figure delle pie donne e la presenza delle strigillature sul coperchio del sarcofago (Gaborit-Chopin in Ciseri 2018, p. 126). Nell'avorio del Bargello predomina inoltre l'influenza bizantina: la scena è analoga a quella cesellata sulla placca in argento dorato del Reliquiario della pietra del Sepolcro, opera bizantina proveniente dal Tesoro della Sainte-Chapelle di Parigi (Costantinopoli, seconda metà del XII secolo; Parigi, Musée du Louvre, inv. MR 348): “l’atteggiamento dell’angelo, il gesto che indica il sepolcro vuoto, la forma dello scettro, l’apertura delle ali, le figure allungate delle due pie donne a sinistra, i soldati in primo piano a destra rivelano una derivazione comune da un prototipo bizantino”, a cui si ricollega anche una miniatura del Tetravangelo di Parma (Costantinopoli, fine dell'XI secolo; Parma, Biblioteca Palatina, gr. 5; Gaborit-Chopin in Ciseri 2018, p. 126). Pur tuttavia l’avorio in esame è sicuramente opera di un artista occidentale (Gaborit-Chopin in Ciseri 2018, p. 127). Goldischmidt (1918), avvicinandolo all'Annunciazione di Berlino (Skulpturensammlung, inv. 2787) e alla Crocifissione del Victoria and Albert Museum (inv. 151-1866), lo attribuiva all'ambito belga-renano con datazione nella seconda metà dell'XI secolo, e collegava il disegno delle pieghe alla bottega dell'orafo Roger von Helmarshausen verso l'anno 1100. Nel 1954 Swarzensky ipotizzava un'attribuzione all'area di Liegi all'inizio del XII secolo; Gaborit-Chopin (1978) propendeva per la Francia settentrionale verso il 1150. Fitschen (1999), concordando l'ambito, anticipava l'esecuzione all'inizio del XII secolo. Jülich (2006) invece ampliava alla prima metà del XII secolo. Williamson, nel 2010, proponeva le Fiandre o il Basso Reno verso il 1130-1150. Da ultimo, Gaborit-Chopin (in Ciseri 2018), riconsiderava l'unità stilistica delle placche di Berlino, Londra e del Bargello, osservando che quest'ultima presenta fasce decorative differenti, figure dalla fluida eleganza e un ritmo vibrante dei panneggi fitti e sottili, che non si ritrovano negli altri due avori e non derivano da modelli bizantini (Ivi, p. 127). Proprio il panneggio evoca, secondo la studiosa, le pieghe a corda delle miniature inglesi (Bibble di Bury St Edmunds e Winchester, Salterio di Enrico di Blois) e mosane (Bibbia di Floreffe) e della Francia del Nord intorno al 1150. Infine, il panneggio del mantello, che disegna piccole pieghe circolari lungo il braccio dell'angelo, si osserva in varie miniature attribuite al Maître de Lambeth, eseguite in Inghilterra e nel nord della Francia (Bibbia di Lambeth Palace, 1140-50, Londra, Lambeth Palace Library, ms. 3; San Giovanni dell'Evangeliario di Liessies, ante 1147, Avesnes, Musée de la Société archéologique) e si riconosce in un'iniziale della Bibbia di Winchester, lungo la manica e l'anca del profeta Osea (Winchester, Cathedral Library). In quest'ultima miniatura si ritrova anche il terreno a zolle coniche e ondulazioni ornate di fogliame, simili a quelle della placca in esame (Gaborit-Chopin, in Ciseri 2018, p. 127). Sono proprio le strette consonanze stilistiche con opere mosane e inglesi, che hanno consentito di circoscrivere l'ambito di esecuzione della placca alla Francia del Nord, "dove le miniature eseguite nelle grandi abbazie, come quelle di Liessies o Saint-Amand, seppero amalgamare queste diverse influenze" (ivi)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901395348
- NUMERO D'INVENTARIO Collezione Carrand 36
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0