assunzione della Madonna

dipinto, 1840 - 1840

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Bezzuoli Giuseppe (1784/ 1855)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opera di S. Croce
  • LOCALIZZAZIONE Convento di S. Croce
  • INDIRIZZO p.zza S. Croce, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela fu realizzata nel 1840 da Giuseppe Bezzuoli, il pittore fiorentino già allievo di Pietro Benvenuti e poi professore all'Accademia di Belle Arti. L'opera, arricchita da una ricca cornice intagliata e dorata, era posta in origine sopra l'altare della cappella Giugni - passata poi sotto il patronato di Giuseppe Bonaparte, quando questi si trasferì a Firenze - situata nel transetto destro della chiesa di Santa Croce. Nei primi anni del Novecento l'originale assetto neoclassico della cappella, caratterizzato dall'altare progettato dal Bartolini ed i monumenti sepolcrali in marmo (visibili in una fotografia storica conservata presso l'Archivio catalogo della Soprintendenza, cfr. foto n. 2872 del Gab. Fot. R.R. Gallerie Uffizi Firenze, scheda 18, pubblicata in "Angeli…" p. 55), venne modificato e fu in tale occasione che il dipinto del Bezzuoli fu trasferito nel museo annesso alla chiesa. Sfortunatamente nel 1966 subì la stessa triste sorte di molte altre opere ivi raccolte (cfr. fascicolo "Alluvione del 4 novembre", C4) riportando ingenti danni a causa dell'alluvione (soprattutto nella parte inferiore, dove erano concentrati graffi, lacerazioni e cadute di colore). Un recente restauro, conclusosi nel 2006, ha consentito finalmente di apportare rimedio a tale mancanze, evidenziando nuovamente la qualità pittorica di questa grande tela (cfr. "A quarant'anni dall'alluvione", pp. 33-36). Nella produzione del Bezzuoli, dal punto di vista stilistico, il dipinto segna un momento di passaggio dalla pittura d'ispirazione storicistica, di impianto prettamente classicista, ad una nuova fase influenzata ormai del gusto romantico. Ciò è evidente, per esempio, nell'intensità dell'angelo che solleva con impeto la Vergine verso il cielo e nella "carnalità potentemente neobarocca" ("Santa Croce…", p. 180) della Vergine stessa. Questo nuovo spirito era, del resto, già stato notato - anche se non sempre apprezzato - dai contemporanei. E' il caso del Selvatico, che la giudica "irriverente" (Lapi Ballerini I.,pp. 175-202) oppure del Moisè che, menzionando il dipinto nel suo testo del 1845, ne sottolinea l'inadeguatezza del soggetto (l'Assunzione della Madonna) rispetto a quello suggerito dall'epigrafe dedicatoria posta sull'altare sotto il dipinto stesso (Vergine Consolatrice degli afflitti), scrivendo perciò che "dal lato del concetto pare a noi opera mediocre, e questo diciamo senza paura di offendere l'illustre pittore che ha dato tante e sì splendide prove del suo ingegno" (p. 170)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900655611
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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