san Giuseppe, san Paolo, san Girolamo

dipinto,

Lo spazio è definito in primo piano da un pavimento a scacchi bianchi e verdi, lo sfondo presenta lateralmente due colonne o due parti di muro, tra le quali si apre la veduta di un paesaggio collinare e fluviale. Al centro della scena è collocato S. Giuseppe abbigliato in verde con un ampio mantello giallo; nella mano sinistra regge un libro, nella destra un rametto fiorito sul quale appare una colomba irradiante luce divina. A destra è S. Girolamo in abito cardinalizio rosso, fissa un crocifisso che regge nella mano destra, con la sinistra tiene un libro, poggia il piede destro sul cappello vescovile; accanto a lui sta accovacciato il leone. A sinistra, S. Paolo, in veste verde scura, sorregge con la mano sinistra un mantello purpureo, con la destra tiene la spada che poggia a terra con la punta

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Zacchia Lorenzo Detto Zacchia Il Giovane (1524 Ca./ Notizie Fino Al 1587)
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola è precedente al rinnovo seicentesco dell'interno dell' oratorio; fino a pochi anni fa era affiancata da due tavole di Girolamo Scaglia con S. Caterina e S. Agnese, delle quali oggi rimane solo quella con S. Agnese collocata sull' altare destro dello stesso oratorio. Michele Ridolfi, nel 1879, vedeva nella tavola con i santi Paolo, Giuseppe e Girolamo molte attinenze a Raffaello, cosa che lo indusse ad attribuirla a Zacchia il Vecchio. Nel 1899 il figlio Enrico indicava Lorenzo Zacchia quale autore dell' opera, ritenendola per di più la migliore prova del pittore. Il Campetti rimaneva su un'indicazione genenrica a scuola fiorentina del sec. XVI; il Pope-Hennessy indicava uno stretto collegamento tra le tre figure della tavola dell' oratorio e i santi della tela che Lorenzo realizzò per la chiesa di S. Paolino, firmata e datata 1585, dunque posteriore all' opera di S. Giuseppe. Il Borelli riteneva la tavola opera giovanile di Lorenzo, per la compresenza della tradizione di Zacchia il Vecchio e delle aperture alla cultura senese portata a Lucca dal Riccio. Anche la Tazartes riteneva l'opera della gioventù di Lorenzo e la Giusti, recentememnte, manteneva questa indicazione insistendo sulla legnosità delle figure, sulla gestualità un po' incerta di S. Giuseppe e su una resa prospettica del paesaggio e del pavimento non impeccabile
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900556707
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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