La Pietà. Deposizione di Cristo dalla croce
Viani ci dà una nuova versione figurativa della Deposizione dalla croce: il Cristo, abbandonato ai piedi della croce, è rivolto verso chi guarda; ha gli occhi chiusi - immagine moderna del Christus patiens - ed assume una posizione disarticolata, disceso a terra seguendo un asse obliquo da sinistra a destra, con le ginocchia piegate, mentre apre le braccia nel gesto inerte di una sofferenza condivisa con tutti gli uomini. E' un corpo irrigidito dalla morte, sorretto quasi dal panno che lo avvolge e si raccoglie sul retro in guisa di pietoso sipario. Sulla destra, oltre il piano prospettico del basamento, un paesaggio scosceso di rocce, desertico, attraversato in diagonale da una fila di alberi, è un motivo consonante al dramma, non secondario. Il dipinto è realizzato con biacca, carboncino e pittura su un supporto ligneo
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Viani Lorenzo (1882/ 1936)
- LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu iniziato il 20 giugno 1936 come si rileva da una lettera di Viani al direttore della Banca del Monte, Fernando Pardi, e probabilmente concluso in breve tempo, con la consueta rapidità e quasi di getto; con una tecnica in parte a carboncino, in parte a tempera, che tende a coprire in modo sommario, con voluta essenzialità di linguaggio, la superficie della tavola.L'occasione ufficiale - la commissione della Banca - può farci capire in parte la necessità di orientarsi verso un tema più generale, altamente simbolico, condiviso se non suggerito dallo stesso Viani. Probabilmente c'è il desiderio di un'opera importante, pubblica, di contenuto universale. Nel catalogo del pittore viareggino rimane questo l'unico quadro - se si eccettua la scontata (e più usuale) Crocifissione del 1911 - formalmente e interamente a soggetto religioso: non più cioè un particolare, vedi l'apparizione della Madonna o del Volto Santo al culmine di sconvolgenti sciagure, ma il soggetto vero e proprio di un quadro, come una pala sacra. E forse, in questo senso, un problema nuovo sul piano dell'espressione. Viani l'affronta senza remore, in un anno pieno di impegni e teso alle grandi composizioni, che termineranno con il ciclo delle pitture murali di Ostia. La figura del Cristo è delineata con tratti a carboncino continui, il nero lo esalta, e bastano pochi colpi di biacca sulla parte alta del volto a costruire un'immagine fortemente plastica, attraversata a contrasto dal perizoma bianco: bianco e nero, i termini essenziali e contrapposti che sono alla base del linguaggio figurativo, come nella xilografia dove si era esaltato e identificato. Ma è il tempo di un provvisorio bilancio tra l'espressionismo violento e la lezione degli antichi, rivisitati in questo scenario abbrividito, giottesco, nella volumetria dell'altipiano, nella stessa intonazione del colore, tendenzialmente monocromo. E allora il soggetto religioso può aver esercitato la sua influenza verso una maggiore sintesi, facendo di quest'opera (La Deposizione o meglio La Pietà, secondo l'indicazione autografa) uno dei punti d'arrivo dell'arte di Viani
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900555860
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1997
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2004
2006
- ISCRIZIONI in basso a destra - L. VIANI - Viani Lorenzo -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0