SAN VINCENZO FERRER

dipinto,

Personaggi: San Vincenzo Ferrer. Attributi: (San Vincenzo Ferrer) tromba; libro; fiammella; ali

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Luchi Giuseppe Antonio Detto Diecimino (1709/ 1774)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo nazionale di Villa Guinigi
  • LOCALIZZAZIONE Villa Guinigi
  • INDIRIZZO Via della Quarquonia, Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela raffigurante San Vincenzo Ferrer, proveniente dalla chiesa domenicana di San Romano, venne esposta già alla fine dell'Ottocento (Catalogo 1877, p. 19) nella Pinacoteca del Palazzo Pubblico con la corretta attribuzione a Giuseppe Antonio Luchi, detto il Diecimino, di cui sul retro del dipinto si legge la sigla G.A.L. accompagnata dalla data 1756. Trasferita poi nel Museo di Villa Guinigi al momento della sua apertura nel 1968, dopo aver stazionato per circa un decennio nella sezione dedicata alla pittura dell'Ottocento, dove vi figurava quale significativo precedente, presso il Museo Nazionale di Palazzo Mansi, è conservata attualmente nei depositi del medesimo Museo in attesa di una nuova collocazione. La Meloni ha notato la dipendenza dell'opera dal dipinto di identico soggetto di Francesco Solimena, in quanto in entrambe le tele il santo, che predica la venuta del Giudizio Universale simile ad un angelo inviato da Dio per convertire i peccatori sullo sfondo di un paesaggio basso sull'orizzonte, ha il medesimo gesto imperioso e la veste mossa anche se qui la posa rigidamente frontale, l'assenza dell'angelo tubicine, la mancanza dell'enfasi del libro chiuso e ripiegato verso il corpo indicano un'interpretazione di minore levatura (Meloni 1968, pp. 219-220). In occasione della mostra sul Diecimino, il Ciardi individuava nel San Francesco Saverio di Antonio Franchi, conservato nella chiesa lucchese di San Tommaso, un precedente per la tela per il gesto perentorio e lo sguardo acuto appuntato sull'osservatore che accomuna i due santi, mentre sottolineava l'intonazione oratoria del dipinto, che testimonia il perdurare in area lucchese della cultura reniana e marattesca (Ciardi 1993, pp. 19 e 34). Nella stessa occasione il Tosi rilevava che la figura, dal volto stralunato, i grandi occhi sbarrati, la piccola bocca dischiusa e le sopracciglia arcuate come in un moto di altezzosa sorpresa, è colta nella medesima posa frontale del San Clemente di Partigliano, di cui qui si anticipa il gesto enfatico del braccio sollevato e della mano indicante (Tosi 1993, p. 68)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900526976
  • NUMERO D'INVENTARIO 86
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
    2006
  • ISCRIZIONI Sul retro - G.(iuseppe) A.(ntonio) L.(uchi) 1756 - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Luchi Giuseppe Antonio Detto Diecimino (1709/ 1774)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'