ANNUNCIAZIONE
dipinto,
Lombardi Giovanni Domenico Detto Omino (1682/ 1751 Ca)
1682/ 1751 ca
Personaggi: Maria Vergine; Arcangelo Gabriele. Figure: angeli. Architetture: pilastro; balaustra. Mobilia: inginocchiatoio; letto; tendaggio. Oggetti: libro. Fiori: giglio. Simboli: colomba (Spirito Santo)
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Lombardi Giovanni Domenico Detto Omino (1682/ 1751 Ca)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Paolini Pietro
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Palazzo Mansi
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Mansi
- INDIRIZZO Via Galli Tassi, Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela raffigurante l'Annunciazione, in deposito presso il Museo Nazionale di Palazzo Mansi dal 1997 circa, veniva presentata all'Asta degli arredi del Palazzo Cenami-Spada e di altre Nobili Famiglie lucchesi per divisione ereditaria (Lucca, Vangelisti) del 6-12 maggio 1970, dove veniva acquistata dal Comune di Lucca con l'attribuzione a Pietro Paolini. Allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile indicare la collocazione originaria del dipinto, il cui formato orizzontale, però, confermerebbe una provenienza non chiesastica. Rimanendo in un ambito culturale lucchese, appare più appropriato per la tela un riferimento a Giovan Domenico Lombardi per l'evidente gusto neoveronesiano, introdotto in città negli anni settanta del Seicento dall'affiatata coppia formata da Giovanni Coli e Filippo Gherardi, riscontrabile nella luminosa ed aerea ambientazione aperta verso l'esterno, nel senso atmosferico del cielo percorso da nubi che sembrano invadere la camera, nei panneggi screziati dell'arcangelo Gabriele e della Vergine, secondo un'inclinazione analoga a quella riscontrabile nell'Adorazione dei Magi del Lombardi conservata a Villa Guinigi. Numerosi appaiono i punti di contatto con il linguaggio dei due predecessori: la scelta degli elementi che definiscono l'ambiente dove si svolge l'azione con balaustre e la pavimentazione in marmi policromi a motivi geometrici (si vedano l'Incredulità e il Martirio di San Tommaso dei Coli Gherardi in San Tommaso in Pelleria), elementi che ricorrono, insieme al ricco tendaggio, nella Sacra Famiglia della Galleria Corsini a Roma e nell'Antioco malato d'amore per la matrigna Stratonice in collezione privata ancora dei due lucchesi. Analogie spiegabili sulla base della comune deferenza al linguaggio pittorico veronesiano, ricco di effetti atmosferici, incline alla resa di suggestivi contrasti chiaroscurali, alla scelta di una cromia festosa e solare e alla scenografica descrizione degli ambienti (si pensi alle tele dipinte dal Lombardi per San Ponziano e ora in San Romano e all'Adorazione dei Magi per San Nicolao). Depone a favore dell'autografia dell'Omino il trattamento dei panneggi nelle vesti dell'arcangelo e di Maria, che richiama il grande ovale celebrativo dipinto per i Mansi nel 1709 in occasione della venuta di Federico IV re di Danimarca, mentre il tipo di Gabriele è accostabile agli angeli in volo nel Miracolo di San Paolino conservato nell'omonima chiesa lucchese, nella Sacra Famiglia di Sant'Anna e negli affreschi della Cappella Cenami o di San Biagio in San Frediano, opere tutte collocabili al primo quarto del Settecento, datazione che dunque sarà opportuna anche per l'Annunciazione di Palazzo Mansi
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900526964
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0