assunzione della Madonna
dipinto,
Marracci Ippolito (1650-1653/ 1738)
1650-1653/ 1738
Personaggi: Madonna; San Giuseppe; San Giovanni Battista. Figure: angeli. Attributi: (San Giuseppe) verga fiorita; (San Giovanni Battista) croce di canna. Piante: foglie di palma; fiori; festoni di foglie; frutta. Elementi architettonici: cornicione scanalato; conchiglie; foglie di acanto; cherubini
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Marracci Ippolito (1650-1653/ 1738)
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria della Rotonda
- INDIRIZZO via Vittorio Emanuele, Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dalle carte della Confraternita di Santa Maria della Misericordia, detta della Rotonda, conservate presso l'Archivio Arcivescovile di Lucca, si apprende che verso la fine del Seicento le cattive condizioni in cui versava l'oratorio ne resero necessario il restauro, condotto sotto la supervisione del capomastro Francesco Barsotti (AAL, Enti Religiosi soppressi 1374, c. 13 v. e sgg. e 1375, cc. 149 r.- 206 v.). Al termine dei lavori i confratelli espressero il timore che l'aspetto dell'edificio sarebbe apparso troppo spoglio se si fosse lasciata "bianca la volta della Chiesa, perciò si è discorso fra noi che starebbe assai honorevolmente se fosse dipinta, di che fattone più maturi discorsi ci siamo presi l'ardire persuadere l'Alma Compagnia ad una tale opera consistente all'incirca nel disegno che annesso le presentiamo "(AAL, Enti religiosi soppressi 1375, c. 172 r. e v.), progetto che purtroppo non è contenuto all'interno del manoscritto che ne fa menzione. La più remota citazione degli affreschi che decorano la volta di Santa Maria della Rotonda, annessa al fianco settentrionale del Palazzo Pubblico, risale al 1721, quando Vincenzo Marchiò ne Il Forestiere informato delle cose di Lucca, li riferiva a Ippolito Marracci (Marchiò 1721, p. 259). A detta del Bernardi e del Lanzi, si tratta di una delle rare opere condotte in autonomia da Ippolito senza l'intervento del fratello Giovanni, suo abituale collaboratore (Lucca, Biblioteca Statale, Ms 1918, c. 116 v. e Lanzi 1795-1796, I, p. 205). Infatti la parte quadraturistica vi occupa inconsuetamente una porzione preponderante rispetto ai brani istoriati, limitati alla zona centrale e alle estremità della volta. Le figure della Vergine assunta al centro del soffitto e degli angeli, che lungo i bordi affiancano ovati monocromi racchiudenti busti di santi, tra i quali si riconoscono San Giuseppe e il Battista, sono delineate con pennellate larghe e leggere, dalla densità quasi liquida. Appare evidente che il trattamento delle forme dipende strettamente dai modelli forniti da Giovanni Marracci, sia per i caratteri stilistici sia per quel che riguarda la scelta dei tipi somatici. Nella volta della chiesa Ippolito ha finto una cupola strutturata in lacunari dipinti, culminante in un cornicione circolare, oltre il quale si scorge la Vergine sulle nubi contro lo sfondo del cielo, secondo un'impostazione che trova un riscontro nella pala processionale condotta dal medesimo pittore per la chiesa di Santa Maria Assunta a Stazzema nel 1686. L'ossatura architettonica è arricchita da una folta serie di accessori esornativi cari al Marracci, come conchiglie, campanelle, foglie di acanto, cherubini e altro ancora, definiti incisivamente attraverso una stesura cromatica compatta e accurata. L'insieme è condotto a monocromo in una dominante tonalità bruno chiara imitante la pietra, accesa da lumeggiature bronzee che incrementano l'illusorio volume degli elementi ornamentali, dipinti in modo da sembrare effettivamente in aggetto. Aderendo alla tradizione bolognese, il Marracci adotta colori naturali e verosimili per descrivere i differenti materiali che compongono le sue invenzioni prospettiche, come avviene anche nella decorazione della chiesa della Certosa di Farneta eseguita in collaborazione con Stefano Cassiani
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900526933
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0