Volto Santo. Cristo crocifisso

reliquiario a statua 1000 - 1199

Statua realizzata con tre legni, uno per la testa, il tronco e le gambe, due per le braccia, scavata sul retro per ospitare reliquie, fortemente appiattita. Applicata a croce non pertinenete composta di più pezzi e circondata da decorazione a forma circolare, a palmette su orlatura, scollo, a punti rossi su fasce dorate (appena visibili). Le sclerotiche sono realizzate in stucco, le pupille in vetro. Il Cristo indossa una tunica sacerdotale manicata (colombium o podium) cinta alla vita da una cintura annodata

  • OGGETTO reliquiario a statua
  • MATERIA E TECNICA legno, intaglio
    Stucco
    VETRO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Ambito Siriaco
    Ambito Spagna Settentrionale
    Ambito Francia Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo la leggenda del diacono Leobino la scultura sarebbe stata eseguita da Nicodemo sul modello diretto di Cristo morto e terminata dagli angeli, dispersa e poi rinvenuta a Gerusalemme dal vescovo Gualfredo, trasportata per terra fino a Isoppe e per mare fino a Luni da dove sarebbe stata trasferita nel Duomo di Lucca nel 742. Accantonata tale tradizione e l'idea di un'origine siriaca del simulacro intorno al VI-VII secolo, dal momento che crocifissi scolpiti monumentali sono sconosciuti nella prima arte cristiana in oriente e costituiscono piuttosto una caratteristica del Culto latino occidentale, la critica si è espressa in modo controverso riguardo a cronologia e qualificazione stilistica dell'oggetto. I più hanno convenuto nell'individuarvi la copia tarda di un originale perduto dell'VIII secolo e la scultura, il cui culto è attestato già nella Cronaca di Guglielmo di Malmsbury (morto nel 1143) secondo cui il re di Inghilterra Guglielmo II il Rosso, regnante dal 1087 al 1100, soleva giurare "per Vultum Sanctum de Luca", è stata variamente datata dal secolo XI al XIII, in riferimento a diversi modelli iconografici europei come le Majestates spagnole del XII secolo, quelle della Francia settentrionale o la croce firmata da Imervard del Duomo di Braunschweig datata tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo. Un'ipotesi basata sul confronto con la cultura lombarda dell'XI secolo, in particolare con i crocifissi argentei, collega il Volto Santo ad un'artista proveniente da tale area e attivo nell'ambito delle commissioni lucchesi dei vescovi Anselmo I e Anselmo II tra i secoli XI e XII. Ma le opere più vicine al simulacro di Lucca sono quelle della Chiesa di Santa Croce al Corvo a Bocca di Magra, probabile trascrizione del prototipo lucchese e di poco posteriore ad esso, e il Volto Santo di Sansepolcro il cui restauro ha aperto nuove possibilità di interpretazione: è stato infatti supposto che l'opera di Sansepolcro coincida con la prima versione del Volto Santo lucchese, sostituita per deterioramento da una copia ai tempi del rinnovamento della stessa cattedrale e accettata in quanto manteneva i riconoscibili attributi ornamentali dell'icona, mentre il prototipo di Sansepolcro a sua volta sarebbe stato poi rielaborato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900525486
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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