CRISTO CROCIFISSO

croce dipinta,
Orlandi Deodato (attribuito)
notizie 1284-1332/ ante 1339

Personaggi: Cristo Crocifisso; Dio Padre; Madonna; San Giovanni Evangelista

  • OGGETTO croce dipinta
  • ATTRIBUZIONI Orlandi Deodato (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Villa Guinigi
  • LOCALIZZAZIONE Villa Guinigi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Cristo crocifisso è raffigurato ormai privo di vita. Nei tabelloni vi sono, a sinistra, la Vergine dolente e a destra il San Giovanni dolente; nella cimasa è raffigurato Dio Padre benedicente. Il Crocifisso in esame risulta di particolare importanza non soltanto perchè opera certa del pittore lucchese Deodato Orlandi ma anche perchè sua prima opera datata giunta sino a noi. Esso da un lato riprende la tipologia del Crocifisso su fondo damascato (nello spazio un tempo riservato alle scene evangeliche) con le figure dei dolenti trasportate alle estremità del braccio orizzontale e la cimasa semplificata, con la sola figura del Pantocrator, dall' altro intensifica il patetismo del Cristo, in linea con le tendenze dell' arte contemporanea, in primis Cimabue (Bacci 1993). Il Crocifisso di Deodato, con la sua data 1288, costituisce inoltre un solido antequem per la cronologia del dipinto di Cimabue in Santa Croce a Firenze, guardato dal lucchese con interesse palese (Thode 1890, Bellosi 1998). Il profilo artistico di Deodato Orlandi merita di essere ripreso in considerazione dagli studi. Pur non essendo un innovatore si tratta di un pittore sensibile ai fatti più aggiornati dell' arte centroitaliana del periodo a cavallo fra XIII e XIV secolo. Una prima fase della sua produzione, testimoniata dall' affresco della lunetta sopra la tomba del mercante lucchese Bonagiunta Tignosini nel cimitero di Santa Caterina, dalla Madonna col Bambino e quattro angeli del Museo di San Matteo a Pisa ed infine dal grande ciclo di affreschi della chiesa di San Piero a Grado (nei pressi di Pisa), si rivela molto attenta,così come il Crocifisso oggetto di questa scheda,alla produzione di Cimabue. In altri dipinti, il pittore rivela invece un' apertura alla poetica del primo Giotto, elaborata con lo stesso entusiasmo con cui prima si era interessato a Cimabue. Restano da precisare anche i suoi addentellati con la cultura figurativa lucchese (in città gli è stato ascritto da Marco Paoli, anche un affresco staccato nella chiesa di San Pietro Somaldi) ad esempio con la produzione di maestri ancor anonimi come l' autore dell' affresco staccato a massello dell' oratorio di Santa Maria della Rosa o il cosiddetto maestro di Camporgiano
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900524381
  • NUMERO D'INVENTARIO 146
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
  • ISCRIZIONI cimasa - HIC E (st) IHESUS NAZARENUS REX /IUDEORUM - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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