MADONNA CON BAMBINO E SANTI

polittico,

Polittico a cinque scomparti con terminazioni cuspidate

  • OGGETTO polittico
  • ATTRIBUZIONI Anguilla Francesco Di Andrea (cerchia)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Puccinelli Angelo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Villa Guinigi
  • LOCALIZZAZIONE Villa Guinigi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non ci è nota la provenienza originaria di questa tavola. Essa ci è giunta in condizioni rovinose ed a tratti è difficile precisarne persino l' iconografia; è quanto avviene in particolare nel caso delle raffigurazioni di alcune delle cuspidi ed anche di alcuni dei Santi del registro principale. Il polittico a cinque scomparti raffigura, a mezzo busto, la Vergine col Bambino fra i Santi Ansano (o Torpè) Giovanni Battista , Cristoforo e Francesco. Ogni figura è racchiusa in un comparto sormontato da un archetto cuspidato e delimitato da un esile pilastrino. Nelle cuspidi superiori si riesce a discernere soltanto la raffigurazione estremamente frammentaria della Vergine e dell' angelo annunziante oltrechè di una giovane santa al di sopra del Sant' Ansano. Il Bambino, in braccio alla Vergine, è ritratto con lo sguardo rivolto verso la Madre, mentre è intento a protendersi verso di lei per abbracciarla. In assenza di ulteriori informazioni, si può comunque sottolineare come la presenza di San Francesco all' estremità destra della composizione, orienti verso la destinazione ad una sede dell' ordine. Il pentittico, pur molto rovinato, sembra avvicinabile ai modi del modesto Francesco di Andrea Anguilla. Esso parrebbe anzi un suo lavoro ancor giovanile, caratterizzato da modi rigidi e da una cromia brunita, al pari di quanto si riscontra nel polittico della badia di Camaiore (oggi nel locale museo d' Arte Sacra). Il pittore vi si mostra ancora insensibile alla leggera apertura tardogotica manifesta in opere degli anni Trenta del Quattrocento come la coppia di laterali nel Birmingham Museum of Art (Kress 176-177) a lui attribuiti nel corso della recente esposizione (Sumptuosa Tabula Picta. Pittori a Lucca fra Gotico e Rinascimento) tenutasi a Lucca. Come nella grande macchina d' altare di Camaiore, si possono rintracciare gli esiti di un linguaggio figurativo arcaicizzante, che affonda le proprie radici nella cultura del tardo Trecento, animata a Lucca dalla presenza di Spinello Aretino. Si deve anzi proprio all' aspetto arcaicizzante del dipinto se esso è stato in passato riferito, ad Angelo Puccinelli (Caleca 1983) o più genericamente alla metà del XIV secolo (De Marchi 1998)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900524367
  • NUMERO D'INVENTARIO 232
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul cartiglio retto dall'Angelo Annunciante - (a)VE MA(ria) - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Anguilla Francesco Di Andrea (cerchia)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'